Il presente studio si propone di indagare le declinazioni di liquidità e porosità nell’opera di Ulrike Draesner e Kim de l’Horizon – due tra le voci più significative della letteratura di lingua tedesca contemporanea –, il cui lavoro interroga i confini tra genere e natura attraverso pratiche sperimentali innovative. Nei testi di Draesner e de l’Horizon, infatti, è possibile rintracciare forme di scrittura che, sia sul piano tematico sia su quello strutturale, si richiamano a concettualizzazioni teoriche provenienti dai neomaterialismi femministi, dall’ecocritica e dalla teoria queer. La nozione di “liminalità” presente in Draesner e il Tropfenschreiben (“scrittura a goccia”) di de l’Horizon condividono l’intento di risemantizzare i confini – tanto ontologici quanto linguistici – concependoli come soglie porose e attraversabili. In tal modo, queste scritture contribuiscono a decostruire le categorie tradizionali di genere e sessualità e a mettere in discussione le rigide opposizioni tra umano e non umano. L’analisi vuole dunque offrire, tramite il riferimento a due esempi di scrittura letteraria programmaticamente porosa, una riflessione critica sui confini permeabili tra genere, natura e scrittura, contribuendo al dibattito sulle prospettive di genere nel panorama dell’ecologia letteraria e aprendo nuovi spazi per l’intersezione tra ecocritica e teorie queer e femministe.
Porosità di corpi, identità e forme. Prospettive liquide nella letteratura di lingua tedesca contemporanea: i casi di Ulrike Draesner e Kim de l’Horizon / Maciocci, Chiara; Baruffa, Luca. - In: DE GENERE. - ISSN 2465-2415. - 11(2025), pp. 25-41.
Porosità di corpi, identità e forme. Prospettive liquide nella letteratura di lingua tedesca contemporanea: i casi di Ulrike Draesner e Kim de l’Horizon
Chiara Maciocci
;Luca Baruffa
2025
Abstract
Il presente studio si propone di indagare le declinazioni di liquidità e porosità nell’opera di Ulrike Draesner e Kim de l’Horizon – due tra le voci più significative della letteratura di lingua tedesca contemporanea –, il cui lavoro interroga i confini tra genere e natura attraverso pratiche sperimentali innovative. Nei testi di Draesner e de l’Horizon, infatti, è possibile rintracciare forme di scrittura che, sia sul piano tematico sia su quello strutturale, si richiamano a concettualizzazioni teoriche provenienti dai neomaterialismi femministi, dall’ecocritica e dalla teoria queer. La nozione di “liminalità” presente in Draesner e il Tropfenschreiben (“scrittura a goccia”) di de l’Horizon condividono l’intento di risemantizzare i confini – tanto ontologici quanto linguistici – concependoli come soglie porose e attraversabili. In tal modo, queste scritture contribuiscono a decostruire le categorie tradizionali di genere e sessualità e a mettere in discussione le rigide opposizioni tra umano e non umano. L’analisi vuole dunque offrire, tramite il riferimento a due esempi di scrittura letteraria programmaticamente porosa, una riflessione critica sui confini permeabili tra genere, natura e scrittura, contribuendo al dibattito sulle prospettive di genere nel panorama dell’ecologia letteraria e aprendo nuovi spazi per l’intersezione tra ecocritica e teorie queer e femministe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


