Questo contributo focalizza l’attenzione sull’intermedialità in relazione alla transculturalità dal punto di vista teorico, osservando il loro porsi in relazione attraverso le nuove narrazioni metamoderne. L’ipotesi centrale è che all’interno della narrativa metamoderna la transculturalità assuma nuove forme, sotto le spinte della nuova medialità convergente. L’avvento di tale nuova medialità in un contesto complesso come quello contemporaneo ha, infatti, ulteriormente offuscato la rigida definizione di aree geo-narratologiche, che tradizionalmente designa aree in cui si rispecchiano determinati valori culturali. L’idea è che la transculturalità convergente non si possa definire una volta per tutte e in maniera stabile, quanto che la sua definizione vada rinegoziata in relazione alle nuove strutture narrative che emergono, lì dove diviene da un lato un campo di studi e dall’altro corrisponde a un corpus di opere letterarie e intermediali. Proprio per ragionare sull’intermedialità e sulla serialità in relazione alla transculturalità si prenderà in esame Unorthodox (2020): ciò consentirà di riflettere sul modo in cui la raffigurazione dell’altro da sé si realizza all’interno di tale tipologia di prodotti.
Cosa, quando… o dove è l’arte? Tra intermedialità e transculturalità / Medaglia, Francesca. - (2025), pp. 187-198. (Intervento presentato al convegno Dov’è la letteratura? Circolazione, istituzioni, rapporti di forza Testi e testimonianze di critica letteraria 16 A tenutosi a Bologna).
Cosa, quando… o dove è l’arte? Tra intermedialità e transculturalità
francesca Medaglia
2025
Abstract
Questo contributo focalizza l’attenzione sull’intermedialità in relazione alla transculturalità dal punto di vista teorico, osservando il loro porsi in relazione attraverso le nuove narrazioni metamoderne. L’ipotesi centrale è che all’interno della narrativa metamoderna la transculturalità assuma nuove forme, sotto le spinte della nuova medialità convergente. L’avvento di tale nuova medialità in un contesto complesso come quello contemporaneo ha, infatti, ulteriormente offuscato la rigida definizione di aree geo-narratologiche, che tradizionalmente designa aree in cui si rispecchiano determinati valori culturali. L’idea è che la transculturalità convergente non si possa definire una volta per tutte e in maniera stabile, quanto che la sua definizione vada rinegoziata in relazione alle nuove strutture narrative che emergono, lì dove diviene da un lato un campo di studi e dall’altro corrisponde a un corpus di opere letterarie e intermediali. Proprio per ragionare sull’intermedialità e sulla serialità in relazione alla transculturalità si prenderà in esame Unorthodox (2020): ciò consentirà di riflettere sul modo in cui la raffigurazione dell’altro da sé si realizza all’interno di tale tipologia di prodotti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


