Il codice dei diritti. Retrospettiva sul design regolativo nel settore pubblico, dall'information design al legal design.

ENG Observing the state of Western democracies, trust in institutions is not growing proportionally, and low civic participation indicates a crisis of representation. When called upon, design can contribute to the empowerment of active citizenship and public administration, participating in the definition of artefacts that express norms, rights, and services. Especially in the digital context, design becomes regulative, affecting law-making and decision-making processes by means of its choices of representation and user experience. Through an international retrospective – including the United Kingdom, the Netherlands, the United States, France, and Italy – this paper investigates codes and languages, from institutional design to information design and legal design, to verify the contemporary potential of design for public interest.

Osservando lo stato delle democrazie occidentali, la fiducia nelle istituzioni non cresce proporzionalmente e la bassa partecipazione civica denota una crisi della rappresentanza. Se chiamato in causa, il progetto grafico può contribuire all’abilitazione della cittadinanza attiva e della pubblica amministrazione, partecipando alla definizione degli artefatti con cui si esplicitano norme, diritti e servizi. Soprattutto nel contesto digitale, il design assume funzione regolativa, influenzando i processi decisionali con le proprie caratteristiche di rappresentazione e di esperienza d’uso. Attraverso una retrospettiva internazionale – che include Regno Unito, Olanda, Stati Uniti, Francia e Italia – il contributo indaga diversi codici e linguaggi, dalla grafica istituzionale al legal design, passando per l’information design, per verificare le potenzialità contemporanee del progetto di pubblica utilità.