Navicella inquieta: i progetti di ricollocazione del mosaico di Giotto della Basilica di San Pietro da Maderno a Borromini

The demolition of the ancient basilica of St. Peter’s in the early 17th century implied for the architects of Pope Paul V dismantling and relocating all the objects that had strong material and symbolic val-ue for the Christian world: sepulchres, furnishings, decorations, works of art, architectural ‘relics’. The main example of medieval mosaic work was Giotto’s famous Navicella, which had already been placed in the eastern façade of the quadriporticus, and was dismantled and placed in the new St Pe-ter’s parvis above a fountain, leaning against the corridor wall of the Apostolic Palaces and supplied with water from the spring of the Vatican Cemetery. This was, however, a temporary arrangement because the Navicella was to be moved several times until a permanent location was found at the turn of the century. If the tormented events of this ‘navigation’ are well known, less known are the plans for the arrangement and architectural integration that became necessary from time to time. The strong symbolic power of the Navicella also influenced a project by Papirio Bartoli for the papal choir as opposed to Carlo Maderno’s plan.

La demolizione dell’antica basilica di San Pietro agli inizi del XVII secolo implicò per gli architetti di Paolo V lo smontaggio e la ricollocazione di tutto quello che aveva forti valenze sia materiali che simboliche per il mondo cristiano: sepolcri, arredi, decorazioni, opere d’arte, “reliquie” architettoniche. La principale testimonianza di opera musiva medievale era la famosa Navicella di Giotto che, già collocata nella facciata orientale del quadriportico, fu smontata e sistemata nel nuovo sagrato di San Pietro sopra una fontana addossata al muro del corridore dei palazzi Apostolici, alimentata con l’acqua della fonte del Cimitero Vaticano. Si trattò tuttavia di una sistemazione provvisoria perché la Navicella fu spostata più volte finché non fu trovata una sistemazione definitiva nello scorcio del secolo. Le vicende di questa “navigazione” sono note, meno conosciuti i progetti di sistemazione e integrazione architettonica che si resero necessari di volta in volta.