Fra gli artefici del moderno Stato jugoslavo, ossia dell'unificazione in un'unica compagine politica dei tre popoli slavi meridionali (Serbi, Croati e Sloveni), Milenko Vesnić è stato certamente quello più attivo e colui che ha disposto del maggior numero di contatti in Europa e oltreoceano per il raggiungimento dello scopo. Cresciuto in Serbia nel vivo dei processi storici che portarono all'indipendenza e all'elevazione a regno del suo Paese, che era già il principale fattore di equilibrio politico internazionale dei Balcani, divenne professore di diritto internazionale a Belgrado con un brillante curriculum studiorum al proprio attivo, e fu brevemente ministro plenipotenziario a Roma e poi, per diciassette anni sino al giorno della sua morte, a Parigi. Fu sposato con una ricca ereditiera americana, Blanche Ulman, e aveva contatti, per questo, con la famiglia dei ricchi banchieri americani dei Blumenthal, e grazie a ciò fu mandato, nell'inverno 1917-1918, in missione diplomatico-militare negli Stati Uniti, già molto attivi in Serbia grazie agli interventi della Croce Rossa americana e altre forme di aiuti umanitari. A Washington, venne in diretto contatto con il segretario di Stato Robert Lansing e anche con il presidente Wilson in persona, presenziò, assieme alla delegazione di cui era capo, alla lettura del discorso dei 14 punti al Congresso degli Stati Uniti, e, soprattutto, sottoscrisse la Dichiarazione Balfour alla fine del dicembre 1917. Nell'ultimo anno di guerra, godendo del sostegno statunitense e francese, sostenne l'unificazione statuale degli Slavi meridionali secondo un modello serbocentrico, contro le posizioni di Ante Trumbić, sostenuto dalla diplomazia britannica e capo del Comitato Jugoslavo, e mantenne, dalla Conferenza di Pace di Parigi in qualità di delegato del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, sino ai negoziati del Trattato di Rapallo, in qualità di primo ministro di questo Paese, una linea di viva intransigenza verso le istanze italiane, invero già garantite dal Trattato di Londra del 1915, da Fiume sino alla Dalmazia che cadde soltanto in seguito alle elezioni presidenziali del 1920.

Milenko R. Vesnić e la questione adriatica, da Washington a Rapallo / Rudi, Fabrizio. - In: RIVISTA DI STUDI POLITICI INTERNAZIONALI. - ISSN 0035-6611. - LXXXVIII:3(2021), pp. 329-385.

Milenko R. Vesnić e la questione adriatica, da Washington a Rapallo

Fabrizio Rudi
2021

Abstract

Fra gli artefici del moderno Stato jugoslavo, ossia dell'unificazione in un'unica compagine politica dei tre popoli slavi meridionali (Serbi, Croati e Sloveni), Milenko Vesnić è stato certamente quello più attivo e colui che ha disposto del maggior numero di contatti in Europa e oltreoceano per il raggiungimento dello scopo. Cresciuto in Serbia nel vivo dei processi storici che portarono all'indipendenza e all'elevazione a regno del suo Paese, che era già il principale fattore di equilibrio politico internazionale dei Balcani, divenne professore di diritto internazionale a Belgrado con un brillante curriculum studiorum al proprio attivo, e fu brevemente ministro plenipotenziario a Roma e poi, per diciassette anni sino al giorno della sua morte, a Parigi. Fu sposato con una ricca ereditiera americana, Blanche Ulman, e aveva contatti, per questo, con la famiglia dei ricchi banchieri americani dei Blumenthal, e grazie a ciò fu mandato, nell'inverno 1917-1918, in missione diplomatico-militare negli Stati Uniti, già molto attivi in Serbia grazie agli interventi della Croce Rossa americana e altre forme di aiuti umanitari. A Washington, venne in diretto contatto con il segretario di Stato Robert Lansing e anche con il presidente Wilson in persona, presenziò, assieme alla delegazione di cui era capo, alla lettura del discorso dei 14 punti al Congresso degli Stati Uniti, e, soprattutto, sottoscrisse la Dichiarazione Balfour alla fine del dicembre 1917. Nell'ultimo anno di guerra, godendo del sostegno statunitense e francese, sostenne l'unificazione statuale degli Slavi meridionali secondo un modello serbocentrico, contro le posizioni di Ante Trumbić, sostenuto dalla diplomazia britannica e capo del Comitato Jugoslavo, e mantenne, dalla Conferenza di Pace di Parigi in qualità di delegato del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, sino ai negoziati del Trattato di Rapallo, in qualità di primo ministro di questo Paese, una linea di viva intransigenza verso le istanze italiane, invero già garantite dal Trattato di Londra del 1915, da Fiume sino alla Dalmazia che cadde soltanto in seguito alle elezioni presidenziali del 1920.
2021
unificazione degli Slavi meridionali; diplomazia serba alla Conferenza di pace di Parigi; politica estera di W. Wilson; Vesnić negli Stati Uniti; confine orientale italiano
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Milenko R. Vesnić e la questione adriatica, da Washington a Rapallo / Rudi, Fabrizio. - In: RIVISTA DI STUDI POLITICI INTERNAZIONALI. - ISSN 0035-6611. - LXXXVIII:3(2021), pp. 329-385.
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