Il saggio tenta di ripercorrere le difficili e complesse vicende della Compagnia di Antivari dalla fine della Grande Guerra, quindi dalla nascita del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, fino alla proclamazione del Regno di Jugoslavia nel 1929. La sua esistenza e le sue attività erano regolate ai sensi di due documenti fondamentali: la convenzione italo-montenegrina del 27 giugno 1906, che garantiva al Porto di Antivari e all’area circostante lo status di zona franca, e la convenzione fra la Compagnia stessa e il Ministero delle Poste e delle Comunicazioni italiano del 25 luglio 1909, in forza della quale il Regno d’Italia avrebbe accordato una quota annua alla Compagnia per le proprie attività e ne vietava nel modo più assoluto la fusione o la cessione senza il proprio beneplacito. Da quando il Montenegro venne conglobato forzatamente entro la compagine territoriale serbo-croato-slovena, la validità di queste due fondamentali convenzioni venne messa in dubbio, e con esse anche l’esistenza della Compagnia di Antivari quale ente commerciale e finanziario italiano in territorio straniero, sulla quale le vicende di politica internazionale che si susseguirono nel decennio indicato, dal Trattato di Rapallo al Trattato di Roma, da un lato, e quelle interne al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, dalla promulgazione della Costituzione del Vidovdan sino all’assassinio di Stjepan Radić, dall’altro, qui trattate da sfondo alla vicenda ricostruita, ebbero un influsso non indifferente.
Dagli archivi storici di Roma. La Compagnia di Antivari dopo la Grande Guerra (1918-1929) / Rudi, Fabrizio. - In: QUADERNI - CENTRO DI RICERCHE STORICHE ROVIGNO. - ISSN 0350-6746. - XXXII:(2021), pp. 66-111.
Dagli archivi storici di Roma. La Compagnia di Antivari dopo la Grande Guerra (1918-1929)
Fabrizio Rudi
2021
Abstract
Il saggio tenta di ripercorrere le difficili e complesse vicende della Compagnia di Antivari dalla fine della Grande Guerra, quindi dalla nascita del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, fino alla proclamazione del Regno di Jugoslavia nel 1929. La sua esistenza e le sue attività erano regolate ai sensi di due documenti fondamentali: la convenzione italo-montenegrina del 27 giugno 1906, che garantiva al Porto di Antivari e all’area circostante lo status di zona franca, e la convenzione fra la Compagnia stessa e il Ministero delle Poste e delle Comunicazioni italiano del 25 luglio 1909, in forza della quale il Regno d’Italia avrebbe accordato una quota annua alla Compagnia per le proprie attività e ne vietava nel modo più assoluto la fusione o la cessione senza il proprio beneplacito. Da quando il Montenegro venne conglobato forzatamente entro la compagine territoriale serbo-croato-slovena, la validità di queste due fondamentali convenzioni venne messa in dubbio, e con esse anche l’esistenza della Compagnia di Antivari quale ente commerciale e finanziario italiano in territorio straniero, sulla quale le vicende di politica internazionale che si susseguirono nel decennio indicato, dal Trattato di Rapallo al Trattato di Roma, da un lato, e quelle interne al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, dalla promulgazione della Costituzione del Vidovdan sino all’assassinio di Stjepan Radić, dall’altro, qui trattate da sfondo alla vicenda ricostruita, ebbero un influsso non indifferente.| File | Dimensione | Formato | |
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