Nelle ultime decadi, nei paesi occidentali abbiamo assistito ad una progressiva riduzione dell’incidenza e della mortalità per infarto miocardico acuto (IMA) come risultato sia di un miglioramento negli interventi mirati alla prevenzione primaria e secondaria che di un trattamento più efficace nella fase acuta dell’infarto. In particolare, per quel che riguarda l’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), il trattamento mirato alla precoce ricanalizzazione dell’arteria responsabile dell’infarto ha giocato un ruolo chiave nel migliorare la prognosi sia nel breve che nel lungo termine. Ad oggi la gestione dell’IMA, proprio perché tempo-dipendente, rappresenta ancora una delle principali sfide in termini organizzativi. Grazie agli studi GISSI condotti negli anni ’80-’90, la terapia trombolitica è stata introdotta nella pratica clinica come terapia rivoluzionaria per lo STEMI. A seguire l’angioplastica primaria, dimostratasi superiore alla terapia trombolitica, ha ulteriormente modificato la gestione dello STEMI diventando il trattamento di prima scelta. Riconoscendo la riperfusione nello STEMI come una terapia la cui efficacia è tempo-dipendente è nata la necessità di organizzare la gestione di tale patologia in una rete integrata il cui obiettivo è proprio quello di garantire una rapida ed efficace terapia riperfusiva a tutti i pazienti. Allo scopo di esaminare come è cambiata nel tempo la gestione dell’IMA in Italia, in data 8 luglio 2022, l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) ha tenuto a Firenze l’evento scientifico “La rete per l’infarto in Italia 2002-2022: venti anni di progressi e prospettive future”. In tale occasione, in collaborazione con la Società Italiana di Cardiologia (SIC), l’Istituto Superiore di Sanità e l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, sono stati sintetizzati i cambiamenti dei percorsi diagnostico-terapeutici dedicati all’IMA dal 2002 quando l’allora Federazione Italiana di Cardiologia (FIC; composta da ANMCO e SIC) ha pubblicato il primo documento di consenso su questo tema.
The network for myocardial infarction in Italy: ANMCO role in 20 years of progresses and future prospects,La rete per l{'}infarto in Italia: il ruolo dell{'}ANMCO in 20 anni di progressi e prospettive future / Di Fusco, S. A.; Di Pasquale, G.; Mistrulli, R.; Dini, C. S.; Gasparetto, N.; De Luca, L.; Gabrielli, D.; Oliva, F.; Scherillo, M.; Colivicchi, F.. - In: GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA. - ISSN 1827-6806. - 23:11(2022), pp. 821-825. [10.1714/3900.38820]
The network for myocardial infarction in Italy: ANMCO role in 20 years of progresses and future prospects,La rete per l{'}infarto in Italia: il ruolo dell{'}ANMCO in 20 anni di progressi e prospettive future
Mistrulli, R.;
2022
Abstract
Nelle ultime decadi, nei paesi occidentali abbiamo assistito ad una progressiva riduzione dell’incidenza e della mortalità per infarto miocardico acuto (IMA) come risultato sia di un miglioramento negli interventi mirati alla prevenzione primaria e secondaria che di un trattamento più efficace nella fase acuta dell’infarto. In particolare, per quel che riguarda l’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), il trattamento mirato alla precoce ricanalizzazione dell’arteria responsabile dell’infarto ha giocato un ruolo chiave nel migliorare la prognosi sia nel breve che nel lungo termine. Ad oggi la gestione dell’IMA, proprio perché tempo-dipendente, rappresenta ancora una delle principali sfide in termini organizzativi. Grazie agli studi GISSI condotti negli anni ’80-’90, la terapia trombolitica è stata introdotta nella pratica clinica come terapia rivoluzionaria per lo STEMI. A seguire l’angioplastica primaria, dimostratasi superiore alla terapia trombolitica, ha ulteriormente modificato la gestione dello STEMI diventando il trattamento di prima scelta. Riconoscendo la riperfusione nello STEMI come una terapia la cui efficacia è tempo-dipendente è nata la necessità di organizzare la gestione di tale patologia in una rete integrata il cui obiettivo è proprio quello di garantire una rapida ed efficace terapia riperfusiva a tutti i pazienti. Allo scopo di esaminare come è cambiata nel tempo la gestione dell’IMA in Italia, in data 8 luglio 2022, l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) ha tenuto a Firenze l’evento scientifico “La rete per l’infarto in Italia 2002-2022: venti anni di progressi e prospettive future”. In tale occasione, in collaborazione con la Società Italiana di Cardiologia (SIC), l’Istituto Superiore di Sanità e l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, sono stati sintetizzati i cambiamenti dei percorsi diagnostico-terapeutici dedicati all’IMA dal 2002 quando l’allora Federazione Italiana di Cardiologia (FIC; composta da ANMCO e SIC) ha pubblicato il primo documento di consenso su questo tema.| File | Dimensione | Formato | |
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