This article aims to explore the role of the image as a tool for critical reflection and active community participation in urban regeneration practices. To this end, three design initiatives – 10 Porte sul Futuro, Luoghi Dismessi, and Prossima Apertura, implemented in the metropolitan area of Rome and its immediate hinterland – have been selected. These projects share a common goal: the cultural and identity-based reappropriation of urban spaces by local communities, in order to re-signify them as meaningful places. The spaces addressed by these projects do not exhibit homogeneous physical or topographical features, but they all express a condition of marginality in contemporary urban living and, consequently, a sense of exclusion or precariousness for those who, in various ways and even for brief periods, ‘inhabit’ them. What unites the three initiatives is their approach: visual installations and iconic works are assigned the role of stimulating new interpretations and proposing alternative narratives for these spaces, so that communities may reinterpret them as places of possibility rather than as residual voids. This approach, implemented through processes of participatory co-design, fosters dialogue between the built environment and its inhabitants, aiming to raise awareness and promote the restoration of essential relationships between city and citizenry. In this context, the article highlights how the diverse characteristics of visual products and the dynamics of citizen engagement contribute to the redefinition of such liminal spaces, transforming them into resources for the community.

Il saggio intende esplorare il ruolo dell’immagine come strumento di riflessione critica e di partecipazione attiva delle comunità nelle pratiche di rigenerazione urbana. A tale scopo sono state individuate tre iniziative progettuali – 10 Porte sul Futuro, Luoghi Dismessi e Prossima Apertura, realizzate nell’area metropolitana di Roma e nel suo immediato hinterland – accomunate dalla medesima finalità: la riappropriazione culturale e identitaria da parte delle collettività degli spazi in cui vanno ad intervenire in modo da risignificarli come luoghi. Gli spazi in cui i progetti insistono non presentano caratteristiche fisiche o topografiche omogenee, ma sono tutti manifestazione di una condizione di marginalità dell’abitare contemporaneo e, di conseguenza, di esclusione o precarietà per coloro che a vario titolo e anche per frammenti di tempo li “abitano”. Comune ai tre progetti è invece l’approccio: alle installazioni visive e alle opere iconiche è assegnato il ruolo di stimolare nuove interpretazioni e proporre narrazioni alternative di tali spazi affinché questi vengano riletti dalle collettività come luoghi delle possibilità e non come spazi residuali. Un approccio che, attraverso processi di co-progettazione partecipata, favorisce il dialogo tra lo spazio edificato e i suoi abitanti, per costruire consapevolezza e promuovere il ristabilimento delle indispensabili relazioni tra città e cittadinanza. In tale contesto il saggio mette in evidenza come i differenti caratteri dei prodotti visuali e delle dinamiche di interazione con la cittadinanza contribuiscano alla ridefinizione di tali spazi liminali, trasformandoli in risorse per la comunità.

Experiences of Visuality in Urban Regeneration Processes between Memory, Participation, and Imagination | Esperienze di visualità nei processi di rigenerazione urbana tra memoria, partecipazione e immaginazione / Ippoliti, Elena; Battisti, Carlo; Brucoli, Nicola; Camagni, Flavia. - In: XY. - ISSN 2499-8346. - 14(2023), pp. 58-77. [10.15168/xy.v8i14.3238]

Experiences of Visuality in Urban Regeneration Processes between Memory, Participation, and Imagination | Esperienze di visualità nei processi di rigenerazione urbana tra memoria, partecipazione e immaginazione

Elena Ippoliti;Carlo Battisti;Nicola Brucoli;Flavia Camagni
2023

Abstract

This article aims to explore the role of the image as a tool for critical reflection and active community participation in urban regeneration practices. To this end, three design initiatives – 10 Porte sul Futuro, Luoghi Dismessi, and Prossima Apertura, implemented in the metropolitan area of Rome and its immediate hinterland – have been selected. These projects share a common goal: the cultural and identity-based reappropriation of urban spaces by local communities, in order to re-signify them as meaningful places. The spaces addressed by these projects do not exhibit homogeneous physical or topographical features, but they all express a condition of marginality in contemporary urban living and, consequently, a sense of exclusion or precariousness for those who, in various ways and even for brief periods, ‘inhabit’ them. What unites the three initiatives is their approach: visual installations and iconic works are assigned the role of stimulating new interpretations and proposing alternative narratives for these spaces, so that communities may reinterpret them as places of possibility rather than as residual voids. This approach, implemented through processes of participatory co-design, fosters dialogue between the built environment and its inhabitants, aiming to raise awareness and promote the restoration of essential relationships between city and citizenry. In this context, the article highlights how the diverse characteristics of visual products and the dynamics of citizen engagement contribute to the redefinition of such liminal spaces, transforming them into resources for the community.
2023
Il saggio intende esplorare il ruolo dell’immagine come strumento di riflessione critica e di partecipazione attiva delle comunità nelle pratiche di rigenerazione urbana. A tale scopo sono state individuate tre iniziative progettuali – 10 Porte sul Futuro, Luoghi Dismessi e Prossima Apertura, realizzate nell’area metropolitana di Roma e nel suo immediato hinterland – accomunate dalla medesima finalità: la riappropriazione culturale e identitaria da parte delle collettività degli spazi in cui vanno ad intervenire in modo da risignificarli come luoghi. Gli spazi in cui i progetti insistono non presentano caratteristiche fisiche o topografiche omogenee, ma sono tutti manifestazione di una condizione di marginalità dell’abitare contemporaneo e, di conseguenza, di esclusione o precarietà per coloro che a vario titolo e anche per frammenti di tempo li “abitano”. Comune ai tre progetti è invece l’approccio: alle installazioni visive e alle opere iconiche è assegnato il ruolo di stimolare nuove interpretazioni e proporre narrazioni alternative di tali spazi affinché questi vengano riletti dalle collettività come luoghi delle possibilità e non come spazi residuali. Un approccio che, attraverso processi di co-progettazione partecipata, favorisce il dialogo tra lo spazio edificato e i suoi abitanti, per costruire consapevolezza e promuovere il ristabilimento delle indispensabili relazioni tra città e cittadinanza. In tale contesto il saggio mette in evidenza come i differenti caratteri dei prodotti visuali e delle dinamiche di interazione con la cittadinanza contribuiscano alla ridefinizione di tali spazi liminali, trasformandoli in risorse per la comunità.
images; liminal spaces; visual products; immagini; prodotti visuali; spazi liminali
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Experiences of Visuality in Urban Regeneration Processes between Memory, Participation, and Imagination | Esperienze di visualità nei processi di rigenerazione urbana tra memoria, partecipazione e immaginazione / Ippoliti, Elena; Battisti, Carlo; Brucoli, Nicola; Camagni, Flavia. - In: XY. - ISSN 2499-8346. - 14(2023), pp. 58-77. [10.15168/xy.v8i14.3238]
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