Il chiostro dell'abbazia di Casamari è, nella sua attuale configurazione, frutto di una radicale intervento di ricostruzione compiuto nella prima metà del VIII secolo. La sua realizzazione, tuttavia, non ha mirato alla creazione di un'architettura innovativa, esemplata su modelli compositivi e matrici linguistiche aggiornati, quanto piuttosto al recupero di quanto, in termini materiali, si conservava delle antiche strutture, al fine di recuperare la memoria dell'originario 'claustrum' e rivitalizzarne il valore, anche sul piano simbolico. A questo scopo vengono recuperati i pezzi architettonici lavorati (basi, colonnine, capitelli) che strutturavano le gallerie del chiostro duecentesco e vengono riassemblati secondo una logica che si potrebbe definire 'imitativa'. Ciò ha consentito che questi elementi si preservassero, giungendo ai nostri giorni come testimonianze enigmatiche della fabbrica medievale. Ed è attraverso il loro studio che si può tentare di rispondere alle domande che ci pongono, e di indagare le forme del chiostro costruito nel XIII secolo. A questo fine mira il saggio, esito di una ricerca che a partire da una lettura analitica e sistematica delle originarie componenti architettoniche ha portato ad acquisizioni significative riguardo alla fabbrica duecentesca. Attraverso l'analisi dei singoli pezzi e con il supporto di un accurato rilevo strumentale è stato possibile comprendere molti aspetti della sua originaria configurazione ed elaborare, con l'ausilio di strumenti di modellazione digitale una inedita ipotesi ricostruttiva. Ciò ha aperto campo ad una sostanziale rivalutazione critica dell'architettura, nei suo aspetti compositi e linguistici, che ha consentito di precisarne la cronologia e la collocazione nel panorama culturale e artistico italiano del XIII secolo.
Sulle tracce del chiostro duecentesco di Casamari: indagine su un’architettura perduta / Villa, Guglielmo. - In: QUADERNI DELL’ISTITUTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA. - ISSN 0485-4152. - 79-80, 2024 Tomo I:(2024), pp. 197-229. [10.48255/2532-4470.QUISA.79-80.2024.17]
Sulle tracce del chiostro duecentesco di Casamari: indagine su un’architettura perduta.
guglielmo villa
2024
Abstract
Il chiostro dell'abbazia di Casamari è, nella sua attuale configurazione, frutto di una radicale intervento di ricostruzione compiuto nella prima metà del VIII secolo. La sua realizzazione, tuttavia, non ha mirato alla creazione di un'architettura innovativa, esemplata su modelli compositivi e matrici linguistiche aggiornati, quanto piuttosto al recupero di quanto, in termini materiali, si conservava delle antiche strutture, al fine di recuperare la memoria dell'originario 'claustrum' e rivitalizzarne il valore, anche sul piano simbolico. A questo scopo vengono recuperati i pezzi architettonici lavorati (basi, colonnine, capitelli) che strutturavano le gallerie del chiostro duecentesco e vengono riassemblati secondo una logica che si potrebbe definire 'imitativa'. Ciò ha consentito che questi elementi si preservassero, giungendo ai nostri giorni come testimonianze enigmatiche della fabbrica medievale. Ed è attraverso il loro studio che si può tentare di rispondere alle domande che ci pongono, e di indagare le forme del chiostro costruito nel XIII secolo. A questo fine mira il saggio, esito di una ricerca che a partire da una lettura analitica e sistematica delle originarie componenti architettoniche ha portato ad acquisizioni significative riguardo alla fabbrica duecentesca. Attraverso l'analisi dei singoli pezzi e con il supporto di un accurato rilevo strumentale è stato possibile comprendere molti aspetti della sua originaria configurazione ed elaborare, con l'ausilio di strumenti di modellazione digitale una inedita ipotesi ricostruttiva. Ciò ha aperto campo ad una sostanziale rivalutazione critica dell'architettura, nei suo aspetti compositi e linguistici, che ha consentito di precisarne la cronologia e la collocazione nel panorama culturale e artistico italiano del XIII secolo.| File | Dimensione | Formato | |
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