L’estinzione del genere umano costituisce uno dei temi nodali nel Decameron di Boccaccio. Contemporaneamente cataclisma espunto narrativo, dramma umano e occasione di riforma, l’apocalisse assume un ruolo centrale nel testo e nei testi che lo compongono.La Natura appare distrutta in quanto insieme dei caratteri che rendono tali gli umani, ma anche riformata attraverso ilreinserimento dei corpi (umano, animale e vegetale) in una dimensione selvatica rimasta in qualche modo ancora incorrotta. Lerovine della civiltà che dominano il paesaggio urbano si contrappongono ad una natura armonica e ideale; i membri della brigatarispettano la funzione epistemologica del sopravvissuto di cui ha dato conto Berger; e su tale sfondo, la Natura funge dapprimacome mezzo per la rappresentazione del disastro, dappoi come luogo di rifugio sicuro che, in un futuro tempo immaginato, possaassumere la funzione di ambiente-ecosistema per un mondo potenziale in cui anche l’umano riformato divenga parte integrante delprogetto di rinnovamento decameroniano. Attraverso le proposte di studiosi quali James Berger e Karl Becker, si darà conto dicome il Decameron possa rientrare nel novero delle narrazioni postapocalittiche e mediante la lente dei gender studies dellemodalità attraverso cui le differenti rappresentazioni dei generi si intersechino nel novero di tali argomentazioni.
Boccaccio e l'estinzione dell'umano. Per una lettura post-apocalittica decameroniana / Di Muccio, Giacomo. - (2025). (Intervento presentato al convegno Contemplare/abitare: la natura nella letteratura italiana tenutosi a Napoli).
Boccaccio e l'estinzione dell'umano. Per una lettura post-apocalittica decameroniana
Giacomo Di Muccio
2025
Abstract
L’estinzione del genere umano costituisce uno dei temi nodali nel Decameron di Boccaccio. Contemporaneamente cataclisma espunto narrativo, dramma umano e occasione di riforma, l’apocalisse assume un ruolo centrale nel testo e nei testi che lo compongono.La Natura appare distrutta in quanto insieme dei caratteri che rendono tali gli umani, ma anche riformata attraverso ilreinserimento dei corpi (umano, animale e vegetale) in una dimensione selvatica rimasta in qualche modo ancora incorrotta. Lerovine della civiltà che dominano il paesaggio urbano si contrappongono ad una natura armonica e ideale; i membri della brigatarispettano la funzione epistemologica del sopravvissuto di cui ha dato conto Berger; e su tale sfondo, la Natura funge dapprimacome mezzo per la rappresentazione del disastro, dappoi come luogo di rifugio sicuro che, in un futuro tempo immaginato, possaassumere la funzione di ambiente-ecosistema per un mondo potenziale in cui anche l’umano riformato divenga parte integrante delprogetto di rinnovamento decameroniano. Attraverso le proposte di studiosi quali James Berger e Karl Becker, si darà conto dicome il Decameron possa rientrare nel novero delle narrazioni postapocalittiche e mediante la lente dei gender studies dellemodalità attraverso cui le differenti rappresentazioni dei generi si intersechino nel novero di tali argomentazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


