Il contributo esplora il valore documentario e comunicativo delle serie fotografiche conservate negli archivi dei chimici presso l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, ponendo l’accento sul ruolo dell’immagine come strumento di mediazione tra patrimonio scientifico e pubblico. Attraverso la costruzione dell’archivio fotografico dell’Accademia — un progetto di valorizzazione che raccoglie materiali iconografici provenienti dai fondi di Stanislao Cannizzaro, Emanuele Paternò, Arturo Miolati, Nicola Parravano, Domenico Marotta, Giovanni Battista Bonino, Vincenzo Caglioti e Giovanni Semerano — si indaga come le fotografie possano restituire la dimensione umana, professionale e relazionale degli scienziati italiani tra XIX e XX secolo. Particolare attenzione è rivolta al nesso tra fotografia e vincolo archivistico: le immagini, se prive di contesto, rischiano di diventare testimonianze mute, ma attraverso un lavoro di ricostruzione storica e filologica l’archivista può restituire loro senso e voce, come dimostrato dai casi di studio dedicati a Cannizzaro e Paternò.
Un’immagine vale più di mille formule: le serie fotografiche negli archivi dei chimici conservati presso l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL / Berretta, Federico. - LXIX:(2025), pp. 115-128. (Intervento presentato al convegno Sguardi indiscreti. Gli archivi degli scienziati tra pubblico e privato tenutosi a Roma).
Un’immagine vale più di mille formule: le serie fotografiche negli archivi dei chimici conservati presso l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL
Federico Berretta
2025
Abstract
Il contributo esplora il valore documentario e comunicativo delle serie fotografiche conservate negli archivi dei chimici presso l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, ponendo l’accento sul ruolo dell’immagine come strumento di mediazione tra patrimonio scientifico e pubblico. Attraverso la costruzione dell’archivio fotografico dell’Accademia — un progetto di valorizzazione che raccoglie materiali iconografici provenienti dai fondi di Stanislao Cannizzaro, Emanuele Paternò, Arturo Miolati, Nicola Parravano, Domenico Marotta, Giovanni Battista Bonino, Vincenzo Caglioti e Giovanni Semerano — si indaga come le fotografie possano restituire la dimensione umana, professionale e relazionale degli scienziati italiani tra XIX e XX secolo. Particolare attenzione è rivolta al nesso tra fotografia e vincolo archivistico: le immagini, se prive di contesto, rischiano di diventare testimonianze mute, ma attraverso un lavoro di ricostruzione storica e filologica l’archivista può restituire loro senso e voce, come dimostrato dai casi di studio dedicati a Cannizzaro e Paternò.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


