È ampiamente riconosciuta la frequenza di sententiae nelle opere di Dante. Tuttavia, si è ancora data poca attenzione al valore e alla funzione che le sententiae possono avere nella costruzione di momenti specifici delle opere dantesche. Questo contributo intende mostrare come alcune sententiae della Commedia possano rivelare significati importanti nel poema. In particolare, si sottolineano usi e implicazioni delle sententiae nella prima cantica, i quali si oppongono alla lettura convenzionale delle sententiae come strumento di istruzione. Prima saranno analizzati i discorsi di certi personaggi di Malebolge, in cui la sententia, contro il principio della custodia linguae, mostra in chiave negativa gli effetti della persuasione e diventa espressione di un rapporto ambiguo con la verità, sovvertendo un aspetto fondativo della tradizione gnomica. Poi si evidenzierà come questo illumini anche un valore metaletterario della sententia, la quale, sempre nel rapporto con l’affidabilità e con l’effetto persuasivo, diventa strumento usato da Dante-autore per distanziarsi dalla retorica della frode in certi momenti della prima cantica.
«La frode, ond’ogne coscïenza è morsa». Retorica, menzogna e verità nelle sententiae di Malebolge / Abreu De Lima, Heloisa. - In: LETTERE ITALIANE. - ISSN 0024-1334. - LXXVII:1(2025), pp. 13-36. [10.82026/11718]
«La frode, ond’ogne coscïenza è morsa». Retorica, menzogna e verità nelle sententiae di Malebolge
abreu de lima
2025
Abstract
È ampiamente riconosciuta la frequenza di sententiae nelle opere di Dante. Tuttavia, si è ancora data poca attenzione al valore e alla funzione che le sententiae possono avere nella costruzione di momenti specifici delle opere dantesche. Questo contributo intende mostrare come alcune sententiae della Commedia possano rivelare significati importanti nel poema. In particolare, si sottolineano usi e implicazioni delle sententiae nella prima cantica, i quali si oppongono alla lettura convenzionale delle sententiae come strumento di istruzione. Prima saranno analizzati i discorsi di certi personaggi di Malebolge, in cui la sententia, contro il principio della custodia linguae, mostra in chiave negativa gli effetti della persuasione e diventa espressione di un rapporto ambiguo con la verità, sovvertendo un aspetto fondativo della tradizione gnomica. Poi si evidenzierà come questo illumini anche un valore metaletterario della sententia, la quale, sempre nel rapporto con l’affidabilità e con l’effetto persuasivo, diventa strumento usato da Dante-autore per distanziarsi dalla retorica della frode in certi momenti della prima cantica.| File | Dimensione | Formato | |
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