Nella sua giurisprudenza recente la Corte di cassazione ha ribadito che il principio ne bis in idem inter-statuale nell’ordinamento italiano trova un fondamento nel solo diritto pattizio (Cassazione (sez. VI pen.), sentenze 5 febbraio 2025 n. 4608 e 26 marzo 2025 n. 12006). In tale ambito, la normativa più rilevante pare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione che, all’art. 50, stabilisce il divieto per gli Stati membri di esercitare la propria giurisdizione penale avverso il medesimo individuo, e per le stesse condotte, su cui l’abbia già esercitata un altro Stato membro. Ai sensi del suo art. 51 la portata della Carta è però limitata all’attuazione del diritto dell’Unione. Ciò può portare a discriminazioni. Si pensi al caso di più ndividui processati in un altro Stato membro, cui l’Italia volesse applicare la medesima norma incriminatrice, ad esempio sulla frode fiscale. A seconda che la frode abbia interessato o meno un’imposta connessa al bilancio europeo, sarebbe o meno invocabile il principio ne bis in idem. Forse, queste discriminazioni non sono perfettamente compatibili con i principi della Costituzione.
Sugli effetti del principio del ne bis in idem inter-statuale nel diritto italiano / Rasi, Aurora. - In: RIVISTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE. - ISSN 0035-6158. - 108:3(2025), pp. 818-822.
Sugli effetti del principio del ne bis in idem inter-statuale nel diritto italiano
Aurora Rasi
2025
Abstract
Nella sua giurisprudenza recente la Corte di cassazione ha ribadito che il principio ne bis in idem inter-statuale nell’ordinamento italiano trova un fondamento nel solo diritto pattizio (Cassazione (sez. VI pen.), sentenze 5 febbraio 2025 n. 4608 e 26 marzo 2025 n. 12006). In tale ambito, la normativa più rilevante pare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione che, all’art. 50, stabilisce il divieto per gli Stati membri di esercitare la propria giurisdizione penale avverso il medesimo individuo, e per le stesse condotte, su cui l’abbia già esercitata un altro Stato membro. Ai sensi del suo art. 51 la portata della Carta è però limitata all’attuazione del diritto dell’Unione. Ciò può portare a discriminazioni. Si pensi al caso di più ndividui processati in un altro Stato membro, cui l’Italia volesse applicare la medesima norma incriminatrice, ad esempio sulla frode fiscale. A seconda che la frode abbia interessato o meno un’imposta connessa al bilancio europeo, sarebbe o meno invocabile il principio ne bis in idem. Forse, queste discriminazioni non sono perfettamente compatibili con i principi della Costituzione.| File | Dimensione | Formato | |
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