La chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli è affiancata da due corpi di fabbrica che completano la quinta meridionale della piazza: si tratta della seicentesca casa dei Chierici Regolari della Madre di Dio, custodi della Romanae Portus Securitatis. Il contributo - attraverso l’analisi di fonti documentarie edite e inedite - ripercorre le fasi evolutive del complesso a partire dalla loro prima sede conventuale presso la chiesa di S. Maria in Portico. Nel 1661 in seguito alla traslazione dell’immagine sacra nel nuovo tempio voluto da Alessandro VII Chigi, un chirografo papale ordinò anche il trasferimento dei padri nel sito di S. Maria in Campitelli dove già fecero costruire un convento negli anni Venti del Seicento su progetto di Orazio Torriani. I disegni di Carlo Rainaldi del 1658, conservati presso la Biblioteca Mater Dei, per la nuova chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli testimoniano la definizione in questa fase della casa dei Chierici, con il conseguente abbandono del sito di S. Maria in Portico (rinominato nel frattempo S. Galla). Il convento delineato dal Rainaldi, esteso per la quasi totalità dell’isolato triangolare che ospitava la chiesa, non fu realizzato interamente a causa degli ingenti sforzi economici che un progetto così ambizioso richiedeva. Il giubileo del 1725 offrì l’occasione per tornare a ragionare su questa fabbrica, attraverso nuove acquisizioni e la ridefinizione dei prospetti secondo il gusto settecentesco sotto la direzione di Filippo Raguzzini e Carlo De Dominicis; un’impresa solo parzialmente realizzata. Pur nei mancati completamenti dei progetti seicenteschi e settecenteschi, la casa dei Chierici Regolari della Madre di Dio costituisce un tassello fondamentale per la definizione architettonica e urbanistica di piazza Campitelli.
La casa dei Chierici Regolari della Madre di Dio di S. Maria in Portico in Campitelli. Da Orazio Torriani a Filippo Raguzzini / Comodini, Alessia. - In: STUDI SUL SETTECENTO ROMANO. - ISSN 1124-3910. - 41(2025), pp. 57-77.
La casa dei Chierici Regolari della Madre di Dio di S. Maria in Portico in Campitelli. Da Orazio Torriani a Filippo Raguzzini
Alessia Comodini
2025
Abstract
La chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli è affiancata da due corpi di fabbrica che completano la quinta meridionale della piazza: si tratta della seicentesca casa dei Chierici Regolari della Madre di Dio, custodi della Romanae Portus Securitatis. Il contributo - attraverso l’analisi di fonti documentarie edite e inedite - ripercorre le fasi evolutive del complesso a partire dalla loro prima sede conventuale presso la chiesa di S. Maria in Portico. Nel 1661 in seguito alla traslazione dell’immagine sacra nel nuovo tempio voluto da Alessandro VII Chigi, un chirografo papale ordinò anche il trasferimento dei padri nel sito di S. Maria in Campitelli dove già fecero costruire un convento negli anni Venti del Seicento su progetto di Orazio Torriani. I disegni di Carlo Rainaldi del 1658, conservati presso la Biblioteca Mater Dei, per la nuova chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli testimoniano la definizione in questa fase della casa dei Chierici, con il conseguente abbandono del sito di S. Maria in Portico (rinominato nel frattempo S. Galla). Il convento delineato dal Rainaldi, esteso per la quasi totalità dell’isolato triangolare che ospitava la chiesa, non fu realizzato interamente a causa degli ingenti sforzi economici che un progetto così ambizioso richiedeva. Il giubileo del 1725 offrì l’occasione per tornare a ragionare su questa fabbrica, attraverso nuove acquisizioni e la ridefinizione dei prospetti secondo il gusto settecentesco sotto la direzione di Filippo Raguzzini e Carlo De Dominicis; un’impresa solo parzialmente realizzata. Pur nei mancati completamenti dei progetti seicenteschi e settecenteschi, la casa dei Chierici Regolari della Madre di Dio costituisce un tassello fondamentale per la definizione architettonica e urbanistica di piazza Campitelli.| File | Dimensione | Formato | |
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