Annotazioni sui controinteressati, a margine della sentenza cons. stato, sez. II, 6 dicembre 2023, n. 10589

Starting with the Council of State’s ruling of the 6th December 2023, no. 10589, this contribution aims to highlight some critical issues on the framework of “third parties” in the administrative process. This jurisprudence declares the definitive departure from the traditional objectivist approach, according to which counter-interested party is the owner of a fraction of the public interest. Council of State, with this ruling, accepts a substantive configuration of the notion of counter-interested party, since it is stated that the identification of the qualified and distinct position of the latter would be based on the integration of substantive rules and would not be limited to the addressees of the act. Nonetheless, settled case law — accepted by the commented judgment — explains that the notion of a counter-interested party would be based on the coexistence of the substantive and formal element. Thus, the note examines the perplexities of this approach, which admits the exclusion of merely substantive counter-interested parties from the judgment, also as a result of the principle of easy detectability. The question arises, therefore, whether a truly substantive configuration of the position of the third party, does not postulate an expansion of the adversarial process, a principle of constitutional status.

A partire dalla sentenza Cons. Stato, sez. II, 6 dicembre 2023, n. 10589, il presente contributo si prefigge l’obiettivo di evidenziare alcune criticità sull’inquadramento dei “terzi” nel processo amministrativo. Questa giurisprudenza dichiara il definitivo distacco dall’impostazione tradizionale oggettivistica, secondo cui il controinteressato sarebbe il titolare di una frazione dell’interesse pubblico. Il Consiglio di Stato, con questa sentenza, accoglie una configurazione sostanziale della nozione di controinteressato, posto che si afferma che l’individuazione della posizione qualificata e differenziata di costui si fonderebbe sull’integrazione di norme sostanziali e non sarebbe limitata ai destinatari dell’atto. Ciononostante, la giurisprudenza costante — accolta dalla sentenza in commento — spiega che la nozione di controinteressato sarebbe fondata sulla coesistenza dell’elemento sostanziale e formale. Il commento si sofferma, quindi, sulle perplessità di questa impostazione, la quale ammette l’esclusione dei controinteressati solo sostanziali dal giudizio, anche per effetto del principio di agevole individuabilità. Ci si pone l’interrogativo, dunque, se una configurazione effettivamente sostanziale della posizione del terzo, non postuli un ampliamento del contraddittorio, principio di rango costituzionale