Scavare nel passato e cercare di ricostruire quanto più possibile della società e della cultura, comprese le tradizioni alimentari, risulta inevitabile per comprendere gli aspetti legati alla preparazione, alla cottura e al consumo dei cibi. Nel Medioevo, il panorama delle stoviglie da mensa cambiò più volte a seconda del tipo di dieta adottata, dello stile di desinare e del materiale impiegato per la realizzazione dei succitati manufatti. Oggi come allora, riunirsi a tavola durante l’atto alimentare è un elemento fondamentale che non ha solo un valore materiale ma anche simbolico. Da questo specifico punto di vista, consumare un pasto non è solo nutrirsi ma è evocare relazioni, storie ed è inoltre, espressione della cultura di un particolare territorio o periodo storico. Pertanto, in una cittadina medievale come quella di Cencelle, sita tra i monti della Tolfa nel cuore dell’alto Lazio, risulta interessante riflettere su quanto la ceramica sia effettivamente una chiave di lettura per i cambiamenti sociali ed economici visibili nello specifico nella mise en table di ceramica fine da mensa importata intra moenia tra XII e XV secolo. Le manifatture, riferibili soprattutto alle produzioni di ceramiche bassomedievali, risultano più complesse rispetto alle ceramiche utilizzate sino a questo momento poiché prevedono una maggiore attenzione alla scelta del programma decorativo che ben si presta ad un variegato repertorio morfologico presente sul mercato e che di fatto, comportano una maggiore competizione economica che spinge i vasai, operanti nelle proprie sedi, a produrre forme e decori innovativi, in linea con il cambiamento del vasellame da mensa, che si registra in Italia principalmente nei secoli finali del Medioevo. Con queste premesse e con l’evidente centralità che l’alimentazione assume in ogni società, si può tentare di esaminare in una specie di interattività tra forma, funzione e decoro, le connessioni intercorse sulla mensa tra l’oggetto e il soggetto consumatore. In tal senso, è necessario in un contesto archeologico così ben definito, soffermarsi su quanto emerso dall’esame del materiale ceramico mettendone in evidenza quei caratteri che permetteranno non solo di cogliere l’aspetto della tavola imbandita ma anche di constatarne l’evoluzione nel basso medioevo.
Tutti a tavola! Relazioni tra cibo, società e manufatti ceramici nel basso medioevo a Cencelle / Miele, Flora. - (2025), pp. 195-213. (Intervento presentato al convegno Ceramiche di Roma e del Lazio IX, sul tema 'Dalla cucina alla mensa. Esplorare il legame tra ceramica e alimentazione attraverso una pluralità di approcci. Atti del Convegno di Studi Roma, 24-25 ottobre 2024 tenutosi a Roma).
Tutti a tavola! Relazioni tra cibo, società e manufatti ceramici nel basso medioevo a Cencelle
Flora Miele
2025
Abstract
Scavare nel passato e cercare di ricostruire quanto più possibile della società e della cultura, comprese le tradizioni alimentari, risulta inevitabile per comprendere gli aspetti legati alla preparazione, alla cottura e al consumo dei cibi. Nel Medioevo, il panorama delle stoviglie da mensa cambiò più volte a seconda del tipo di dieta adottata, dello stile di desinare e del materiale impiegato per la realizzazione dei succitati manufatti. Oggi come allora, riunirsi a tavola durante l’atto alimentare è un elemento fondamentale che non ha solo un valore materiale ma anche simbolico. Da questo specifico punto di vista, consumare un pasto non è solo nutrirsi ma è evocare relazioni, storie ed è inoltre, espressione della cultura di un particolare territorio o periodo storico. Pertanto, in una cittadina medievale come quella di Cencelle, sita tra i monti della Tolfa nel cuore dell’alto Lazio, risulta interessante riflettere su quanto la ceramica sia effettivamente una chiave di lettura per i cambiamenti sociali ed economici visibili nello specifico nella mise en table di ceramica fine da mensa importata intra moenia tra XII e XV secolo. Le manifatture, riferibili soprattutto alle produzioni di ceramiche bassomedievali, risultano più complesse rispetto alle ceramiche utilizzate sino a questo momento poiché prevedono una maggiore attenzione alla scelta del programma decorativo che ben si presta ad un variegato repertorio morfologico presente sul mercato e che di fatto, comportano una maggiore competizione economica che spinge i vasai, operanti nelle proprie sedi, a produrre forme e decori innovativi, in linea con il cambiamento del vasellame da mensa, che si registra in Italia principalmente nei secoli finali del Medioevo. Con queste premesse e con l’evidente centralità che l’alimentazione assume in ogni società, si può tentare di esaminare in una specie di interattività tra forma, funzione e decoro, le connessioni intercorse sulla mensa tra l’oggetto e il soggetto consumatore. In tal senso, è necessario in un contesto archeologico così ben definito, soffermarsi su quanto emerso dall’esame del materiale ceramico mettendone in evidenza quei caratteri che permetteranno non solo di cogliere l’aspetto della tavola imbandita ma anche di constatarne l’evoluzione nel basso medioevo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


