Introduzione La ricerca, articolata in due studi, si propone di indagare le componenti dell’intelligenza emotiva (EI) in un gruppo di insegnanti di scuola primaria e i nessi tra la relazione tra insegnanti e alunne/i (STR) e il benessere scolastico di questi ultimi. Metodo Il primo studio ha coinvolto 31 insegnanti (30 donne) di 438 alunne/i (età media= 8.7; DS= .92; 221 maschi) che hanno compilato l’Emotional Intelligence Scale (EIS; Schutte, et al. 1998; Grazzani et al., 2009) e la Student–Teacher Relationship Scale (Pianta 2001). Lo studio 2 ha coinvolto i 438 alunni/e, ai quali è stato somministrato il Questionario sul Benessere Scolastico (Marzocchi e Tobia, 2015), e i loro genitori che hanno compilato lo Strength and Difficulties Questionnaire (Goodman, 1997). Sono state eseguite ANOVA per misure ripetute e correlazioni. Risultati Nel primo studio, dal confronto tra le dimensioni dell’EI, è emersa una maggiore capacità di autoregolazione (M=3.1), seguita dalla capacità di valutare le proprie emozioni (M=2.9; p=.01), e quelle degli altri (M=2.4; p<.001). L’EI rivolta al sé correla negativamente con la STR (r=-.365; p= .05) e l’autoefficacia (r=-.529; p=.01) percepite dagli/dalle alunni/e. Nel secondo studio, la STR, vista dagli alunni, correla con il punto di vista dell’insegnante (r=.181; p=.01). Le insegnanti riportano relazioni conflittuali con alunne/i con difficoltà esternalizzanti (r= .131; p=.01). Dal loro punto di vista, alunne/i con difficoltà sia internalizzanti (r=.238; p<.001) che esternalizzanti (r=.245; p<.001) riportano difficoltà di relazione con le docenti. Discussione I risultati mostrano che le insegnanti sembrano più competenti nella valutazione e gestione delle proprie emozioni rispetto alla comprensione di quelle altrui, e questo non sembra sempre favorire il benessere degli/delle alunni/e. Inoltre, le insegnanti sono in accordo solo parzialmente con il punto di vista degli alunni sulla loro relazione, e sembrano consapevoli solo delle difficoltà relazionali con bambini con problemi comportamentali, mentre non percepiscono difficoltà con quelli con difficoltà emotive. Questi risultati, seppur preliminari, evidenziano l’importanza di percorsi formativi e di supervisione per gli insegnanti per migliorare soprattutto la capacità di comprendere gli stati emotivi e relazionarsi con alunni con difficoltà emotive e comportamentali.
Intelligenza emotiva dell’insegnante, relazioni e benessere nella scuola primaria / Di Norcia, Anna; Vigori, Serena; Szpunar, Giordana. - (2025). (Intervento presentato al convegno XXXVII Congresso Nazionale AIP Sezione Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione tenutosi a Udine, Italia).
Intelligenza emotiva dell’insegnante, relazioni e benessere nella scuola primaria
Anna Di Norcia;Serena Vigori;Giordana Szpunar
2025
Abstract
Introduzione La ricerca, articolata in due studi, si propone di indagare le componenti dell’intelligenza emotiva (EI) in un gruppo di insegnanti di scuola primaria e i nessi tra la relazione tra insegnanti e alunne/i (STR) e il benessere scolastico di questi ultimi. Metodo Il primo studio ha coinvolto 31 insegnanti (30 donne) di 438 alunne/i (età media= 8.7; DS= .92; 221 maschi) che hanno compilato l’Emotional Intelligence Scale (EIS; Schutte, et al. 1998; Grazzani et al., 2009) e la Student–Teacher Relationship Scale (Pianta 2001). Lo studio 2 ha coinvolto i 438 alunni/e, ai quali è stato somministrato il Questionario sul Benessere Scolastico (Marzocchi e Tobia, 2015), e i loro genitori che hanno compilato lo Strength and Difficulties Questionnaire (Goodman, 1997). Sono state eseguite ANOVA per misure ripetute e correlazioni. Risultati Nel primo studio, dal confronto tra le dimensioni dell’EI, è emersa una maggiore capacità di autoregolazione (M=3.1), seguita dalla capacità di valutare le proprie emozioni (M=2.9; p=.01), e quelle degli altri (M=2.4; p<.001). L’EI rivolta al sé correla negativamente con la STR (r=-.365; p= .05) e l’autoefficacia (r=-.529; p=.01) percepite dagli/dalle alunni/e. Nel secondo studio, la STR, vista dagli alunni, correla con il punto di vista dell’insegnante (r=.181; p=.01). Le insegnanti riportano relazioni conflittuali con alunne/i con difficoltà esternalizzanti (r= .131; p=.01). Dal loro punto di vista, alunne/i con difficoltà sia internalizzanti (r=.238; p<.001) che esternalizzanti (r=.245; p<.001) riportano difficoltà di relazione con le docenti. Discussione I risultati mostrano che le insegnanti sembrano più competenti nella valutazione e gestione delle proprie emozioni rispetto alla comprensione di quelle altrui, e questo non sembra sempre favorire il benessere degli/delle alunni/e. Inoltre, le insegnanti sono in accordo solo parzialmente con il punto di vista degli alunni sulla loro relazione, e sembrano consapevoli solo delle difficoltà relazionali con bambini con problemi comportamentali, mentre non percepiscono difficoltà con quelli con difficoltà emotive. Questi risultati, seppur preliminari, evidenziano l’importanza di percorsi formativi e di supervisione per gli insegnanti per migliorare soprattutto la capacità di comprendere gli stati emotivi e relazionarsi con alunni con difficoltà emotive e comportamentali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


