Il compito dell’Università è ricercare i futuri possibili su tre livelli di indagine: la forma della città e del territorio, come questione gnoseologica: “oltre” le convenzioni codificate; la forma del piano, come versione della ricerca di futuro, dei valori e obiettivi da perseguire e degli strumenti che dovrebbe garantirsi per renderlo efficace; la forma del progetto investigativo, previsione di scenari a confronto: selezione di esiti di assetto fisico e profili prestazionali (culturali ed ambientali). Il ritardo italiano, nelle politiche e progetti urbani è storico per la “mentalità impreparata”, imprenditoriale, amministrativa, civica: contraddizione tra volontà politica e pratiche reali: vedi le Centralità del Piano di Roma, che non sanno radicarsi nei contesti e riconvertire intere parti di città). Perché va maturata una nuova accezione di paesaggio: che è socio politica (la domanda degli abitanti dei territori) verso le “complessità dell’esistente”, con una semplificazione normativa del piano, per una “potenziale ricchezza del progetto collettivo”. È figura concettuale la funzione “maieutica” (nella dissoluzione della città nell’informale incommensurabile), l’azione sia del piano strutturale (invarianti e macro opportunità), sia il “progetto locale integrato” (insediamento, infrastruttura, ambiente), per una “rinascita funzionale ambientale”, dando senso dell’abitare la terra oggi”. La mutazione della conurbazione globale, la città spazzatura (Junkspace di Rem Koolhaas) richiede la “analisi prospettica sui futuri”: esperimenti di progetto suscitatore , “progetto che interroga le capacità (modificative) del reale”, promuove nuovi significati, nel molteplice delle nuove figure insediative, cogliendo “paesaggi desiderabili”.
Lo spazio urbano tra le stratificazioni storiche e la dimensione metropolitana / BALBO DI VINADIO, Pier Paolo. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - 1:(2008), pp. 21-24.
Lo spazio urbano tra le stratificazioni storiche e la dimensione metropolitana
BALBO DI VINADIO, Pier Paolo
2008
Abstract
Il compito dell’Università è ricercare i futuri possibili su tre livelli di indagine: la forma della città e del territorio, come questione gnoseologica: “oltre” le convenzioni codificate; la forma del piano, come versione della ricerca di futuro, dei valori e obiettivi da perseguire e degli strumenti che dovrebbe garantirsi per renderlo efficace; la forma del progetto investigativo, previsione di scenari a confronto: selezione di esiti di assetto fisico e profili prestazionali (culturali ed ambientali). Il ritardo italiano, nelle politiche e progetti urbani è storico per la “mentalità impreparata”, imprenditoriale, amministrativa, civica: contraddizione tra volontà politica e pratiche reali: vedi le Centralità del Piano di Roma, che non sanno radicarsi nei contesti e riconvertire intere parti di città). Perché va maturata una nuova accezione di paesaggio: che è socio politica (la domanda degli abitanti dei territori) verso le “complessità dell’esistente”, con una semplificazione normativa del piano, per una “potenziale ricchezza del progetto collettivo”. È figura concettuale la funzione “maieutica” (nella dissoluzione della città nell’informale incommensurabile), l’azione sia del piano strutturale (invarianti e macro opportunità), sia il “progetto locale integrato” (insediamento, infrastruttura, ambiente), per una “rinascita funzionale ambientale”, dando senso dell’abitare la terra oggi”. La mutazione della conurbazione globale, la città spazzatura (Junkspace di Rem Koolhaas) richiede la “analisi prospettica sui futuri”: esperimenti di progetto suscitatore , “progetto che interroga le capacità (modificative) del reale”, promuove nuovi significati, nel molteplice delle nuove figure insediative, cogliendo “paesaggi desiderabili”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.