La recente ripresa delle ricerche sui due santuari di Carsioli (AQ, Abruzzo), l’urbano presso Civita di Oricola e l’extraurbano presso Carsoli, ha permesso di raggiungere nuovi risultati relativi in particolar modo a quest’ultimo contesto. Lo studio, condotto in seno all’insegnamento di Civiltà dell’Italia preromana della Sapienza Università di Roma e in stretta collaborazione con la Soprintendenza ABAP L’Aquila-Teramo, ha considerato sistematicamente i materiali archivistici, ad oggi sostanzialmente inediti, relativi alle campagne di scavo 1950-53. Questa ricerca ha permesso di restituire monumentalità ad un contesto santuariale finora noto in letteratura come “stipe”. Si sono infatti “riscoperte” parte delle strutture murarie, corrispondenti alle fondazioni di un edificio sacro. Al contempo, il riesame critico e complessivo dei reperti, al momento concentratosi in particolar modo sulle teste votive, già affrontate negli anni ’70 del secolo scorso da Alfredo Marinucci, ha permesso di comprendere come tre fittili, finora catalogati e pubblicati come teste votive, in realtà siano antefisse. Inoltre, tramite l’adozione di un approccio che ha prestato maggiore attenzione agli aspetti produttivo e artigianale, si è compreso come due delle antefisse e la gran parte delle teste votive, ma anche degli anatomici e delle statue, siano esito di un processo produttivo – a tornio e non a matrice – fortemente ancorato alle tradizioni artigianali locali. Le tre antefisse, ascrivibili al tipo della Iuno Sospita, assai probabilmente di produzione locale, sono la prima testimonianza della decorazione del tetto di uno degli edifici del santuario. A tal proposito, ulteriore elemento d’interesse risiede nella necessità di esplorare la sua eventuale “risemantizzazione” in ambito equo, a fronte dell’adozione di un’iconografia ben ancorata all’ambito latino.
Iuno Sospita a Carsoli (AQ)? Novità dal santuario equo / Corradi, Federico. - VI:(2025), pp. 459-464. (Intervento presentato al convegno Deliciae Fictiles VI. Architectural Terracottas in Ancient Italy. New discoveries, critical readings, review of findings tenutosi a Tarquinia).
Iuno Sospita a Carsoli (AQ)? Novità dal santuario equo
Federico Corradi
2025
Abstract
La recente ripresa delle ricerche sui due santuari di Carsioli (AQ, Abruzzo), l’urbano presso Civita di Oricola e l’extraurbano presso Carsoli, ha permesso di raggiungere nuovi risultati relativi in particolar modo a quest’ultimo contesto. Lo studio, condotto in seno all’insegnamento di Civiltà dell’Italia preromana della Sapienza Università di Roma e in stretta collaborazione con la Soprintendenza ABAP L’Aquila-Teramo, ha considerato sistematicamente i materiali archivistici, ad oggi sostanzialmente inediti, relativi alle campagne di scavo 1950-53. Questa ricerca ha permesso di restituire monumentalità ad un contesto santuariale finora noto in letteratura come “stipe”. Si sono infatti “riscoperte” parte delle strutture murarie, corrispondenti alle fondazioni di un edificio sacro. Al contempo, il riesame critico e complessivo dei reperti, al momento concentratosi in particolar modo sulle teste votive, già affrontate negli anni ’70 del secolo scorso da Alfredo Marinucci, ha permesso di comprendere come tre fittili, finora catalogati e pubblicati come teste votive, in realtà siano antefisse. Inoltre, tramite l’adozione di un approccio che ha prestato maggiore attenzione agli aspetti produttivo e artigianale, si è compreso come due delle antefisse e la gran parte delle teste votive, ma anche degli anatomici e delle statue, siano esito di un processo produttivo – a tornio e non a matrice – fortemente ancorato alle tradizioni artigianali locali. Le tre antefisse, ascrivibili al tipo della Iuno Sospita, assai probabilmente di produzione locale, sono la prima testimonianza della decorazione del tetto di uno degli edifici del santuario. A tal proposito, ulteriore elemento d’interesse risiede nella necessità di esplorare la sua eventuale “risemantizzazione” in ambito equo, a fronte dell’adozione di un’iconografia ben ancorata all’ambito latino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


