Questo contributo ricorda, descrive e riflette retrospettivamente sull’esperienza del rilievo del palazzo reale di Caserta eseguito sotto la guida di Cesare Cundari e concluso esattamente 20 anni fa. Frutto di un incarico assegnato dalla Soprintendenza del capoluogo campano all’allora Dipartimento RADAAR dell’Università Sapienza di Roma, il lungo processo di documentazione dell’effettivo stato dei luoghi dell’immenso edificio, vera “città in forma di palazzo”, ha di fatto restituito per la prima volta la sua vera forma in modo organico e compiuto. Il rilievo, che per quasi cinque anni (dalle prime riunioni organizzative nel 2001 alla pubblicazione della cartella nel 2005) ha visto impegnato un team di oltre 30 persone, tra studiosi e collaboratori a vario titolo, ha preso spunto da alcuni incarichi pregressi già svolti da Cundari negli anni precedenti per estendersi a tutte le superfici esterne e interne dell’edificio. Come in una sorta di monumentale test, l’edificio, con tutti i suoi articolati apparecchi murari e lignei, la sua infinita serie di dispositivi tipologici, gli arredi e gli apparati decorativi, ha messo duramente alla prova metodologie e strumenti raramente impegnati su una scala tanto estesa. Nella fase di campagna, ai già complessi caratteri geometrici e architettonici si sono poi aggiunte problematiche ambientali legate alle numerose e spesso antitetiche attività che si svolgono nel palazzo, alle imprevedibili variazioni apportate dall’uso promiscuo di certe aree, alle difficoltà di accesso ai piani interrati o a quelli delle capriate o semplicemente di reperire la giusta chiave tra migliaia di altre. In questo senso, le problematiche emerse dai sopralluoghi hanno richiesto la definizione di appositi protocolli di lavoro e una innovativa integrazione tra strumenti e procedure abitualmente usati in ambiti diversi; hanno inoltre richiesto una speciale indagine non solo delle superfici apparenti degli ambienti ma anche degli aspetti occulti, in grado di giustificare le anomalie costruttive o distributive. Eseguito nel momento di epocale passaggio da procedimenti analogici affinati nel corso di secoli a quelli digitali che sarebbero stati perfezionati negli anni successivi, il rilievo ha offerto l’occasione per inaugurare strumenti allora innovativi come il laser scanner e per integrare le tecnologie della topografia e della stereofotogrammetria analitica con il rilevamento diretto degli ambienti interni. Anche nella fase di restituzione grafica si sono dovute superare difficoltà relative all’archiviazione e gestione di enormi quantità di informazioni prelevate sul campo, dai dati strumentali ai classici eidotipi su carta, e all’integrazione dei dati alle diverse scale, dagli elaborati di insieme ai dettagli costruttivi e decorativi. Tutte queste indagini sul campo si sono svolte in parallelo alla lettura e interpretazione dei documenti storici, alcuni dei quali conservati nella stessa reggia, dai carteggi di Vanvitelli alle tavole della Dichiarazione, che, alla luce dei dati raccolti, hanno disvelato aspetti inediti e originali. Tante piccole scoperte, che hanno punteggiato tutta l’impresa, sono emerse soprattutto nella fase di restituzione grafica dei dati raccolti, in realtà portata avanti di pari passo con la raccolta dei dati stessi come forma di verifica sul campo. Qui si sono dovute affrontare le questioni, di scala e non solo, legate alla presentazione dei dati stessi in forma tematica e tipologica, allo scopo di facilitare la disseminazione degli esiti, in cui un ruolo significativo è stato svolto dall’applicazione dei primi modelli digitali solidi, numerici e fotografici per la navigazione virtuale. Così come 20 anni fa i disegni di rilievo del Palazzo Reale di Caserta si sono configurati sulla base di un continuo confronto con i disegni di progetto del Vanvitelli, oggi, celebrando una ricorrenza nella ricorrenza, il contributo propone una riflessione con inedite rappresentazioni grafiche del Palazzo elaborate alla luce delle tecnologie informatiche più recenti.
Il ventennale del rilievo del Palazzo Reale. Riflessioni sulla documentazione del monumento / Carnevali, Laura; Piscitelli, Manuela; Carpiceci, Marco; Paris, Leonardo; Meschini, Alessandra; Colonnese, Fabio; Martone, Maria; Ippoliti, Elena. - (2025), pp. 37-51. (Intervento presentato al convegno Luigi Vanvitelli: Il cantiere dei cantieri tenutosi a Caserta).
Il ventennale del rilievo del Palazzo Reale. Riflessioni sulla documentazione del monumento
carnevali, laura;piscitelli, manuela;carpiceci, marco;paris, leonardo;meschini, alessandra;colonnese, fabio
;martone, maria;ippoliti, elena
2025
Abstract
Questo contributo ricorda, descrive e riflette retrospettivamente sull’esperienza del rilievo del palazzo reale di Caserta eseguito sotto la guida di Cesare Cundari e concluso esattamente 20 anni fa. Frutto di un incarico assegnato dalla Soprintendenza del capoluogo campano all’allora Dipartimento RADAAR dell’Università Sapienza di Roma, il lungo processo di documentazione dell’effettivo stato dei luoghi dell’immenso edificio, vera “città in forma di palazzo”, ha di fatto restituito per la prima volta la sua vera forma in modo organico e compiuto. Il rilievo, che per quasi cinque anni (dalle prime riunioni organizzative nel 2001 alla pubblicazione della cartella nel 2005) ha visto impegnato un team di oltre 30 persone, tra studiosi e collaboratori a vario titolo, ha preso spunto da alcuni incarichi pregressi già svolti da Cundari negli anni precedenti per estendersi a tutte le superfici esterne e interne dell’edificio. Come in una sorta di monumentale test, l’edificio, con tutti i suoi articolati apparecchi murari e lignei, la sua infinita serie di dispositivi tipologici, gli arredi e gli apparati decorativi, ha messo duramente alla prova metodologie e strumenti raramente impegnati su una scala tanto estesa. Nella fase di campagna, ai già complessi caratteri geometrici e architettonici si sono poi aggiunte problematiche ambientali legate alle numerose e spesso antitetiche attività che si svolgono nel palazzo, alle imprevedibili variazioni apportate dall’uso promiscuo di certe aree, alle difficoltà di accesso ai piani interrati o a quelli delle capriate o semplicemente di reperire la giusta chiave tra migliaia di altre. In questo senso, le problematiche emerse dai sopralluoghi hanno richiesto la definizione di appositi protocolli di lavoro e una innovativa integrazione tra strumenti e procedure abitualmente usati in ambiti diversi; hanno inoltre richiesto una speciale indagine non solo delle superfici apparenti degli ambienti ma anche degli aspetti occulti, in grado di giustificare le anomalie costruttive o distributive. Eseguito nel momento di epocale passaggio da procedimenti analogici affinati nel corso di secoli a quelli digitali che sarebbero stati perfezionati negli anni successivi, il rilievo ha offerto l’occasione per inaugurare strumenti allora innovativi come il laser scanner e per integrare le tecnologie della topografia e della stereofotogrammetria analitica con il rilevamento diretto degli ambienti interni. Anche nella fase di restituzione grafica si sono dovute superare difficoltà relative all’archiviazione e gestione di enormi quantità di informazioni prelevate sul campo, dai dati strumentali ai classici eidotipi su carta, e all’integrazione dei dati alle diverse scale, dagli elaborati di insieme ai dettagli costruttivi e decorativi. Tutte queste indagini sul campo si sono svolte in parallelo alla lettura e interpretazione dei documenti storici, alcuni dei quali conservati nella stessa reggia, dai carteggi di Vanvitelli alle tavole della Dichiarazione, che, alla luce dei dati raccolti, hanno disvelato aspetti inediti e originali. Tante piccole scoperte, che hanno punteggiato tutta l’impresa, sono emerse soprattutto nella fase di restituzione grafica dei dati raccolti, in realtà portata avanti di pari passo con la raccolta dei dati stessi come forma di verifica sul campo. Qui si sono dovute affrontare le questioni, di scala e non solo, legate alla presentazione dei dati stessi in forma tematica e tipologica, allo scopo di facilitare la disseminazione degli esiti, in cui un ruolo significativo è stato svolto dall’applicazione dei primi modelli digitali solidi, numerici e fotografici per la navigazione virtuale. Così come 20 anni fa i disegni di rilievo del Palazzo Reale di Caserta si sono configurati sulla base di un continuo confronto con i disegni di progetto del Vanvitelli, oggi, celebrando una ricorrenza nella ricorrenza, il contributo propone una riflessione con inedite rappresentazioni grafiche del Palazzo elaborate alla luce delle tecnologie informatiche più recenti.| File | Dimensione | Formato | |
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