Il presente contributo indaga le possibili affinità tra la produzione di Pierre Huyghe (Antony, 1962) degli anni Novanta e l’estetica posthuman, che trova una prima canonizzazione all’interno delle arti visive in Europa con la collettiva "Post Human" (1992), a cura del critico statunitense Jeffrey Deitch. Sebbene l’artista non vi partecipi, si possono riscontrare delle tangenze tra l’interesse di Deitch verso la relazione tra arte e massmedia e le opere video sul cinema di Huyghe. Attorno a tale tematica, Deitch costruisce la mostra "Form Follows Fiction" (2001), programmatico sequel di "Post Human", in cui Huyghe trova importante riconoscimento con la videoinstallazione "The Third Memory" (1999). Analizzare i lavori dell’artista degli anni Novanta attraverso una prospettiva posthuman – sull’eco di una tendenza storiografica che si concentra invece sulle opere dagli anni Dieci ad oggi – permette di riscoprire la centralità dei massmedia nel discorso critico di Deitch presente già in "Post Human", valorizzando una sfumatura del fenomeno spesso oscurata dagli immaginari transumanisti che trovano maggiore ricezione nel dibattito sul posthuman durante il decennio.
Il fenomeno posthuman negli anni Novanta: una rilettura attraverso il caso di Pierre Huyghe / Desideri, Arianna. - In: LA DIANA. - ISSN 2784-9597. - 9:(2025), pp. 126-138.
Il fenomeno posthuman negli anni Novanta: una rilettura attraverso il caso di Pierre Huyghe
Arianna Desideri
2025
Abstract
Il presente contributo indaga le possibili affinità tra la produzione di Pierre Huyghe (Antony, 1962) degli anni Novanta e l’estetica posthuman, che trova una prima canonizzazione all’interno delle arti visive in Europa con la collettiva "Post Human" (1992), a cura del critico statunitense Jeffrey Deitch. Sebbene l’artista non vi partecipi, si possono riscontrare delle tangenze tra l’interesse di Deitch verso la relazione tra arte e massmedia e le opere video sul cinema di Huyghe. Attorno a tale tematica, Deitch costruisce la mostra "Form Follows Fiction" (2001), programmatico sequel di "Post Human", in cui Huyghe trova importante riconoscimento con la videoinstallazione "The Third Memory" (1999). Analizzare i lavori dell’artista degli anni Novanta attraverso una prospettiva posthuman – sull’eco di una tendenza storiografica che si concentra invece sulle opere dagli anni Dieci ad oggi – permette di riscoprire la centralità dei massmedia nel discorso critico di Deitch presente già in "Post Human", valorizzando una sfumatura del fenomeno spesso oscurata dagli immaginari transumanisti che trovano maggiore ricezione nel dibattito sul posthuman durante il decennio.| File | Dimensione | Formato | |
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