Gestione idrica e pianificazione nei paesaggi lacustri in Danimarca e in Italia

L’Europa sta procedendo verso una condizione elevata di stress idrico. Le cause sono connesse sia dall’ambito infrastrutturale tecnologico ma anche di policy e di gestione della risorsa idrica che vede in peggioramento le condizioni ecologiche in cui si trovano i laghi. Negli ultimi anni si è visto una diminuzione dei laghi a valle e un aumento dei laghi alpini, dovuto dallo scioglimento dei ghiacciai (Graversgaard et al., 2016). Questi corpi idrici costituiscono la maggior parte di volume di acqua a uso potabile che emungiamo in Europa per gli usi domestici, ma ad oggi l’interesse per questi riguarda più il turismo e altri introiti economici, trascurando l’aspetto sociale, ecologico e globale. In questo quadro, il contributo propone i risultati di uno studio comparativo tra Danimarca e Italia in tema di politiche e strumenti della gestione della risorsa idrica e della tutela ambientale nei paesaggi lacustri per definire i punti principali su cui implementare una rinnovata governance dell’acqua. La comparazione tra le due strutture di gestione si inserisce in un dibattito aperto sulle forme e la scala dei piani territoriali ed è basata su una duplice direzione esplorativa con l’acqua considerata non solo come risorsa idrica, quantità da gestire e controllare, ma come agente vivo, instabile e mutevole. In particolare, si è partiti dalla consapevolezza che l’Europa attraverso le direttive sull’acqua e le strategie sulla sostenibilità pone come obiettivo la formulazione di una governance della risorsa idrica integrata, introducendo fattori come la multifunzionalità e multi-attorialità. Ciò rende più complessa la pianificazione territoriale ma può essere affrontata ponendo il paesaggio come disciplina che può agevolare la visione olistica della gestione integrata dell’acqua.