L’acquedotto che si crede una scultura

Located on a hillside in Träslöv, near Varberg, the Våga Water Tower by White Arkitekter radically reimagines the traditional water tower typology, transforming it into a landmark embedded in the landscape. Rejecting the conventional vertical form, the structure adopts a horizontal, undulating profile reminiscent of a Roman aqueduct, establishing a strong visual dialogue with its natural and infrastructural surroundings. The project merges structural rigor with expressive form: the 10,000 m³ tank, spanning 187 meters in length, is supported by nine slender columns, producing a striking sense of lightness and movement. Every construction detail—from the precisely shaped steel reinforcement to the seamless concrete finish—contributes to an architectural work in constant perceptual transformation. The play of light and shadow across the concave façade animates the structure throughout the day. Våga Water Tower stands as a manifesto of innovation, where engineering and architecture converge into a new form of light, landscape-sensitive monumentality.

Situata su una collina a Träslöv, vicino a Varberg, la Våga Water Tower di White Arkitekter reinterpreta radicalmente la tipologia della torre idrica, trasformandola in un’icona paesaggistica. Abbandonando la consueta verticalità, l’infrastruttura assume un profilo orizzontale e ondulato, evocando un acquedotto romano e stabilendo un dialogo diretto con il contesto naturale e infrastrutturale. Il progetto coniuga rigore strutturale e forma espressiva: il serbatoio di 10.000 m³, lungo 187 metri, si eleva su nove esili colonne, creando un’impressione di leggerezza e dinamismo. Ogni dettaglio costruttivo – dalla sagomatura millimetrica dell’acciaio alla perfetta lisciatura del calcestruzzo – contribuisce a fare della torre un’opera architettonica in costante mutazione percettiva. La luce e le ombre, modulandosi sulla facciata concava, rendono la struttura viva e mutevole nell’arco della giornata. La Våga Water Tower si afferma così come un manifesto di innovazione, in cui ingegneria e architettura convergono in una nuova forma di monumentalità leggera e sensibile al paesaggio.