Siamo nella provincia di Hebei, a nord est di Pechino, in un’area remota – a circa due ore e mezzo di automobile dalla capitale – caratterizzata da una recente e misurata urbanizzazione, ai piedi del Monte Wuling, nel massiccio dello Yanshan. Qui, tra la piana alluvionale di un corso d’acqua e le pareti rocciose dei rilievi, Gong Dong, fondatore nel 2008 di Vector Architects, con sede a Pechino, firma una delle sue ultime opere, un centro termale piuttosto atipico, insieme monolitico ed etereo, iconico ed eccentrico. Con il suo colore scuro, sospeso dal suolo, esso sembra atterrato dallo spazio, come una meteora o una navicella, anche per l’esperienza inusuale che offre al suo interno. All’impianto geometrico e strutturale regolare, fa da eco una matericità scabra, granulosa che sembra voler radicare l’edificio al suo luogo, farne un’estensione del corpo roccioso, o un suo vecchio relitto. Per ottenere questo effetto, e per aumentare la dicotomia tra l’interno e l’esterno, Gong Dong ancora una volta, come in molte opere già realizzate, si cimenta con il calcestruzzo a facciavista che, in questo edificio, diventa bocciardato.
Gong Dong e la sospensione del tempo / Bologna, Alberto; Padoa Schioppa, Caterina. - In: INDUSTRIA ITALIANA DEL CEMENTO. - ISSN 0019-7637. - giugno 2025:862(2025), pp. 62-67.
Gong Dong e la sospensione del tempo
Alberto Bologna;Caterina Padoa Schioppa
2025
Abstract
Siamo nella provincia di Hebei, a nord est di Pechino, in un’area remota – a circa due ore e mezzo di automobile dalla capitale – caratterizzata da una recente e misurata urbanizzazione, ai piedi del Monte Wuling, nel massiccio dello Yanshan. Qui, tra la piana alluvionale di un corso d’acqua e le pareti rocciose dei rilievi, Gong Dong, fondatore nel 2008 di Vector Architects, con sede a Pechino, firma una delle sue ultime opere, un centro termale piuttosto atipico, insieme monolitico ed etereo, iconico ed eccentrico. Con il suo colore scuro, sospeso dal suolo, esso sembra atterrato dallo spazio, come una meteora o una navicella, anche per l’esperienza inusuale che offre al suo interno. All’impianto geometrico e strutturale regolare, fa da eco una matericità scabra, granulosa che sembra voler radicare l’edificio al suo luogo, farne un’estensione del corpo roccioso, o un suo vecchio relitto. Per ottenere questo effetto, e per aumentare la dicotomia tra l’interno e l’esterno, Gong Dong ancora una volta, come in molte opere già realizzate, si cimenta con il calcestruzzo a facciavista che, in questo edificio, diventa bocciardato.| File | Dimensione | Formato | |
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