Gualterius de Alamania, che firma nel 1412 il monumento Caldora presso la Badia Morronese di Sulmona, giunge in Abruzzo dopo un iter che attraversa Milano e Orvieto. Partendo dalla sua identificazione con Valter Monich, attivo nel duomo di Milano dal 1399 al 1409, il saggio ha lo scopo di precisare le origini oltremontane dello scultore. Lo spoglio dei documenti che registrano la sua attività in Italia non rivela alcuna provenienza sicura e induce a considerare il termine “Monich” come un cognome, piuttosto che un toponimico. Mediante raffronti stilistici, l’opera di Gualterius è stata accostata a un contesto di derivazione parleriana che, negli ultimi decenni del Trecento, è attestato anzitutto tra Baden e Alsazia. Con un’indagine ulteriore, l’attenzione è stata posta sulla collegiata di Sant’Ubaldo a Thann, eletta anche per la cronologia dei lavori a plausibile tappa nel percorso di formazione di Valter/Gualterius. A sostenere la proposta è anche lo studio del corpus epigrafico del monumento Caldora: la minuscola gotica impiegata nella sottoscrizione dello scultore sulla tomba abruzzese palesa degli ornamenti affini a quelli diffusi nelle varianti attestate in area alsaziana.
«In partibus Abrutii pro certis rebus suis». L’apprendistato di uno scultore oltremontano e il richiamo dell’Italia: la carriera itinerante di Gualterius de Alamania / Planamente, Jessica. - 1:(2024), pp. 235-252. ( Medioevo europeo e mediterraneo: scambi, circolazione e mobilità artistica Convegno dottorale di Storia dell’arte medievale Sapienza Università di Roma ).
«In partibus Abrutii pro certis rebus suis». L’apprendistato di uno scultore oltremontano e il richiamo dell’Italia: la carriera itinerante di Gualterius de Alamania
Jessica Planamente
2024
Abstract
Gualterius de Alamania, che firma nel 1412 il monumento Caldora presso la Badia Morronese di Sulmona, giunge in Abruzzo dopo un iter che attraversa Milano e Orvieto. Partendo dalla sua identificazione con Valter Monich, attivo nel duomo di Milano dal 1399 al 1409, il saggio ha lo scopo di precisare le origini oltremontane dello scultore. Lo spoglio dei documenti che registrano la sua attività in Italia non rivela alcuna provenienza sicura e induce a considerare il termine “Monich” come un cognome, piuttosto che un toponimico. Mediante raffronti stilistici, l’opera di Gualterius è stata accostata a un contesto di derivazione parleriana che, negli ultimi decenni del Trecento, è attestato anzitutto tra Baden e Alsazia. Con un’indagine ulteriore, l’attenzione è stata posta sulla collegiata di Sant’Ubaldo a Thann, eletta anche per la cronologia dei lavori a plausibile tappa nel percorso di formazione di Valter/Gualterius. A sostenere la proposta è anche lo studio del corpus epigrafico del monumento Caldora: la minuscola gotica impiegata nella sottoscrizione dello scultore sulla tomba abruzzese palesa degli ornamenti affini a quelli diffusi nelle varianti attestate in area alsaziana.| File | Dimensione | Formato | |
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