Rispetto alla storiografia esistente, Sante Lesti ci offre un lavoro innovativo che si distingue per l’obiettivo di isolare una specifica narrazione del mito delle radici cristiane dell'Europa, esaminandola in modo autonomo e separandola dalla complessa rete di influenze culturali che ha contribuito a plasmare l’idea di Europa. Questo aspetto consente al lettore di approfondire l’origine, l’evoluzione e le trasformazioni del mito nel corso dei secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Inoltre, offre la possibilità di comprendere più a fondo il dibattito attorno al Trattato di Roma, le reazioni della Chiesa, e le posizioni di figure chiave come Adenauer, Schuman e De Gasperi – tre dei quattro principali artefici del trattato – che non erano semplicemente cattolici prestati alla politica. Tuttavia, proprio questo approccio di Lesti potrebbe essere visto da alcuni come un elemento di debolezza. Infatti, isolare una singola narrazione da una molteplicità di influenze diverse e dai molteplici contesti politici, sociali, economici internazionali all’interno dei quali essa prende forma e da cui viene influenzata e rimodellata rischia di portare a una semplificazione eccessiva, e a una lettura teleologica e unilaterale dell’evoluzione del mito. Al di là di queste domande, il volume di Lesti rappresenta un importante contributo che non solo arricchisce il dibattito storiografico, ma apre nuove prospettive di ricerca, configurandosi anche come un invito a riflettere sulle nostre radici, per riscoprire le trame sottili e spesso nascoste che hanno plasmato la cultura europea, e rafforzare così un’identità più inclusiva e consapevole del nostro patrimonio comune.
Sante Lesti, Il mito delle radici cristiane dell’Europa. Dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri / Baitella, Stefania. - In: MONDO CONTEMPORANEO. - ISSN 1825-8905. - 2(2024), pp. 182-186. [10.52056/9791254697641]
Sante Lesti, Il mito delle radici cristiane dell’Europa. Dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri
Stefania Baitella
2024
Abstract
Rispetto alla storiografia esistente, Sante Lesti ci offre un lavoro innovativo che si distingue per l’obiettivo di isolare una specifica narrazione del mito delle radici cristiane dell'Europa, esaminandola in modo autonomo e separandola dalla complessa rete di influenze culturali che ha contribuito a plasmare l’idea di Europa. Questo aspetto consente al lettore di approfondire l’origine, l’evoluzione e le trasformazioni del mito nel corso dei secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Inoltre, offre la possibilità di comprendere più a fondo il dibattito attorno al Trattato di Roma, le reazioni della Chiesa, e le posizioni di figure chiave come Adenauer, Schuman e De Gasperi – tre dei quattro principali artefici del trattato – che non erano semplicemente cattolici prestati alla politica. Tuttavia, proprio questo approccio di Lesti potrebbe essere visto da alcuni come un elemento di debolezza. Infatti, isolare una singola narrazione da una molteplicità di influenze diverse e dai molteplici contesti politici, sociali, economici internazionali all’interno dei quali essa prende forma e da cui viene influenzata e rimodellata rischia di portare a una semplificazione eccessiva, e a una lettura teleologica e unilaterale dell’evoluzione del mito. Al di là di queste domande, il volume di Lesti rappresenta un importante contributo che non solo arricchisce il dibattito storiografico, ma apre nuove prospettive di ricerca, configurandosi anche come un invito a riflettere sulle nostre radici, per riscoprire le trame sottili e spesso nascoste che hanno plasmato la cultura europea, e rafforzare così un’identità più inclusiva e consapevole del nostro patrimonio comune.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


