Chi decide quando decide la macchina? Autorità algoritmica e trasformazione degli spazi pubblici

Il saggio analizza criticamente l’intelligenza artificiale generativa come dispositivo sociale che ristruttura i processi cognitivi, decisionali e comunicativi. In un contesto dominato da classificazioni automatizzate, predizione e performatività, l’IA consolida griglie culturali, riduce la riflessività e frammenta la sfera pubblica. Le tecnologie algoritmiche non sono strumenti neutrali ma attori sociali situati, capaci di influenzare comportamenti e norme. La delega cognitiva si traduce in deresponsabilizzazione e impoverimento critico, sollevando interrogativi su autorità, legittimità e agency. La sociologia è chiamata a restituire complessità, visibilità e negoziabilità ai processi che l’IA tende a naturalizzare, opponendo alla scorciatoia dell’efficienza il valore democratico della lentezza e del dissenso.