Nella primavera 1973, dopo la stipula di un contratto con la direzione del Burgtheater, Luca Ronconi cura per il primo palcoscenico di Vienna la regia della tragedia di Euripide Le Baccanti; coadiuvato, per la realizzazione di scene e costumi, da Pier Luigi Pizzi. Due anni dopo, sempre con la compagnia della Burg, il regista mette in scena la commedia di Aristofane Gli Uccelli (affiancato, questa volta, dallo scenografo Luciano Damiani) e nel 1976 la trilogia di Eschilo Orestea, presentata già quattro anni prima al Festival di Belgrado. Dei tre spettacoli suddetti, frutto della riflessione di Ronconi sulla drammaturgia antica, solo i primi due furono dunque pensati espressamente per Vienna. È questa la ragione per cui si è scelto di farne il focus del contributo, al cui interno vengono considerati lo snodo del rapporto particolare che legò il regista italiano con il teatro e la cultura austriaci. Servendosi di materiale d’archivio (in primis quello conservato a Vienna, presso la Österreichische Nationalbibliothek, il Wiener Theatermuseum e la Österreichische Mediathek – Archiv für Ton- und Videoaufnahmen aus Kultur- und Zeitgeschichte), della documentazione appartenente a raccolte private e di testimonianze dirette, l’articolo non solo ricostruisce l’elaborazione e l’allestimento dei due spettacoli, ma anche l’accoglienza loro riservata dal pubblico e – soprattutto – dalla critica viennesi.
Die Bakchen (Le Baccanti, 1973) e Die Vögel (Gli Uccelli, 1975) al Burgtheater / Bellavia, Sonia. - In: ENGRAMMA. - ISSN 2974-5535. - (2025), pp. 295-316.
Die Bakchen (Le Baccanti, 1973) e Die Vögel (Gli Uccelli, 1975) al Burgtheater
Sonia Bellavia
2025
Abstract
Nella primavera 1973, dopo la stipula di un contratto con la direzione del Burgtheater, Luca Ronconi cura per il primo palcoscenico di Vienna la regia della tragedia di Euripide Le Baccanti; coadiuvato, per la realizzazione di scene e costumi, da Pier Luigi Pizzi. Due anni dopo, sempre con la compagnia della Burg, il regista mette in scena la commedia di Aristofane Gli Uccelli (affiancato, questa volta, dallo scenografo Luciano Damiani) e nel 1976 la trilogia di Eschilo Orestea, presentata già quattro anni prima al Festival di Belgrado. Dei tre spettacoli suddetti, frutto della riflessione di Ronconi sulla drammaturgia antica, solo i primi due furono dunque pensati espressamente per Vienna. È questa la ragione per cui si è scelto di farne il focus del contributo, al cui interno vengono considerati lo snodo del rapporto particolare che legò il regista italiano con il teatro e la cultura austriaci. Servendosi di materiale d’archivio (in primis quello conservato a Vienna, presso la Österreichische Nationalbibliothek, il Wiener Theatermuseum e la Österreichische Mediathek – Archiv für Ton- und Videoaufnahmen aus Kultur- und Zeitgeschichte), della documentazione appartenente a raccolte private e di testimonianze dirette, l’articolo non solo ricostruisce l’elaborazione e l’allestimento dei due spettacoli, ma anche l’accoglienza loro riservata dal pubblico e – soprattutto – dalla critica viennesi.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Bellavia_Die-Bakchen_2025.pdf
accesso aperto
Note: Bellavia_Die-Bakchen_2025
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
41.22 MB
Formato
Adobe PDF
|
41.22 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


