Nel corso del Cinquecento si moltiplicano le traduzioni delle opere di Virgilio, così come quelle di altri autori classici. Accanto alle numerose versioni dell’Eneide e delle Bucoliche, appaiono anche le prime due traduzioni integrali delle Georgiche: quella di Anton Maria Nigrisoli (Venezia, 1543) e quella, divenuta canonica, di Bernardino Daniello (Venezia, 1545). Dopo una parte introduttiva che ripercorre la fortuna delle Georgiche tra fine XV e inizio XVI secolo, il contributo propone un confronto tra le due traduzioni cinquecentesche, analizzandone scelte lessicali, sintattiche e stilistiche con lo scopo di mettere in luce la diversa prassi traduttoria dei due autori. Il confronto è stato condotto sul IV libro, scelta che ha permesso di mettere in luce differenze e punti di contatto anche con un terzo testo, le Api di Giovanni Rucellai (1539), che costituiscono una libera parafrasi dell’ultimo libro dell’opera virgiliana.
«Quello che Virgilio divenuto thoscano de l’agricoltura ragiona»: note linguistiche su due traduzioni cinquecentesche delle Georgiche / Cortesi, Andrea. - In: ATTI E MEMORIE DELL'ARCADIA. - ISSN 2284-0605. - 13:2(2024), pp. 7-33.
«Quello che Virgilio divenuto thoscano de l’agricoltura ragiona»: note linguistiche su due traduzioni cinquecentesche delle Georgiche
Andrea Cortesi
2024
Abstract
Nel corso del Cinquecento si moltiplicano le traduzioni delle opere di Virgilio, così come quelle di altri autori classici. Accanto alle numerose versioni dell’Eneide e delle Bucoliche, appaiono anche le prime due traduzioni integrali delle Georgiche: quella di Anton Maria Nigrisoli (Venezia, 1543) e quella, divenuta canonica, di Bernardino Daniello (Venezia, 1545). Dopo una parte introduttiva che ripercorre la fortuna delle Georgiche tra fine XV e inizio XVI secolo, il contributo propone un confronto tra le due traduzioni cinquecentesche, analizzandone scelte lessicali, sintattiche e stilistiche con lo scopo di mettere in luce la diversa prassi traduttoria dei due autori. Il confronto è stato condotto sul IV libro, scelta che ha permesso di mettere in luce differenze e punti di contatto anche con un terzo testo, le Api di Giovanni Rucellai (1539), che costituiscono una libera parafrasi dell’ultimo libro dell’opera virgiliana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


