Nikolaij Roerich e Vaclav Nižinskij. Una prospettiva rovesciata

In dance historiography, Vaslav Nijinsky fascination with Nikolai Roerich, the visionary and hieratic creator of the set and costume design for Le Sacre du Printemps, is well-known but often underestimated. Zolla, Decter, Drayer, and McCannon indicated with different nuances that in the years of the Sacre’s creation Roerich was experimenting with his own original pictorial way that had as its model the evocative and symbolic technique of Russian icons. If this is the case, perhaps it is appropriate to rethink the production also from the pictorial and visual point of view of the Orthodox sacred art. It is a matter of adopting a kind of “inverted perspective” compared to the tendency – widespread in music and dance studies – which almost completely disregards the Russian painter’s contribution to the Stravinsky-Nijinsky masterpiece.

Nella storiografia di danza è nota ma spesso sottovalutata la fascinazione che Vaclav Nižinskij provò per Nikolaj Roerich, il visionario e ieratico autore della scenografia e dei costumi del Sacre du Printemps. Se davvero, come indicano con sfumature diverse Zolla, Decter, Drayer e McCannon, Roerich negli anni della creazione del Sacre stava sperimentando una sua via pittorica originale che aveva come modello la tecnica evocatrice e simbolica delle icone russe, allora forse è il caso di ripensare allo spettacolo anche dal punto di vista pittorico e visuale dell’arte sacra ortodossa. Si tratta di adottare una sorta di “prospettiva rovesciata” rispetto alla tendenza – molto diffusa negli studi musicali e di danza – che porta inevitabilmente al quasi completo misconoscimento del contributo del pittore russo all’opera‑capolavoro della coppia Stravinskij‑Nižinskij.