Persistenze e trasformazioni intorno alla piazza di Termini nel passaggio da Roma pontificia alla capitale del regno d’Italia

Persistence and Transformation around Termini Square during the Transition from Papal Rome to the Capital of the Kingdom of Italy In the second half of the nineteenth century, the area near piazza di Termini underwent a significant transformation process, which began during the papal government and was completed by the administration of Rome, the capital of the Kingdom of Italy. The article focuses on a previously overlooked yet crucial phase to this important part of the city, characterised by public interventions that gradually shaped the area’s new urban configuration, due to the penitentiary reform initiated by Pius IX and the initiative of de Mérode, Pro-Minister of Arms: the project to expand the prison at the Baths of Diocletian, the tracing of a road axis connecting the key military garrisons; the planning of a residential neighbourhood for the expansion of the papal capital, near the new central railway station. Only at the end of this process did the new via Nazionale, and its continuation to ponte Sant’Angelo, become the most representative urban axis in the planning of Rome, the Capital.

La ricerca ha messo in luce il processo di trasformazione subito dall’area nei pressi di Termini, posta tra il Viminale e il Quirinale, caratterizzata dal passaggio dell’attuale via Nazionale. Nella seconda metà del XIX secolo l’area a ridosso della piazza di Termini subì un rilevante processo di trasformazione, iniziato durante il Governo pontificio e portato a compimento dall’amministrazione di Roma capitale d’Italia. L’articolo si concentra su una fase finora trascurata ma determinante di questo importante brano di città, caratterizzato dagli interventi pubblici che portarono gradualmente alla nuova conformazione urbana dell’area, dovuti alla riforma penitenziaria avviata da Pio IX e all’iniziativa del pro-ministro alle Armi de Mérode: il progetto di ampliamento della casa di detenzione alle Terme di Diocleziano, il tracciamento di un asse stradale di collegamento dei principali presidi militari; la pianificazione di un quartiere residenziale per l’ampliamento della capitale pontificia, nelle vicinanze della nuova stazione centrale delle ferrovie. Solo alla fine di questo processo la nuova via Nazionale divenne, insieme al suo proseguimento fino a ponte Sant’Angelo, l’asse urbano più rappresentativo dell’urbanistica di Roma capitale.