Metamorfosi teatrali: re-azioni nella scenografia contemporanea

Since the 20th century, the theatrical space has been the focus of reflections on both the deconstruction of the stage and the new relationship between spectator and actor. This architectural metamorphosis has become even more pronounced in the 21st century with the introduction of digital tools. The methods of representation and communication act on two trajectories: the first leads to the development of prefigurative design tools, such as the diagram device, while the second action invests space. This one stops to be measured and rationalised, hence to be perspective, and begins to be articulated through a system of no longer passive relations between the body of the spectator and the one of the actor/dancer. The scene becomes mutable and with open dynamics between the parts, constituting a new scenographic phenomenology. This is deployed in the text through projects and actions: the disguise operation in Ballet Triadic, the disappearance of the dancer in Tesseract of Time, the experiential subversion in Moving Target and in Tomas Saraceno’s artificial landscapes. The use of technologies related to sound space, video mapping, and 3D projections allows for the extension of the environment and the senses by combining action-sound-reaction in relation to the project-atmosphere-invisible triad.

A partire dal XX secolo lo spazio teatrale è stato fulcro di riflessioni sia per la destrutturazione della scena che per la nuova relazione tra spettatore e attore. Questa metamorfosi architettonica si è accentuata ancora di più nel XXI secolo con l’introduzione degli strumenti digitali. I metodi di rappresentazione e comunicazione agiscono su due traiettorie: la prima porta a sviluppare strumenti prefigurativi progettuali, come il dispositivo del diagramma, mentre la seconda azione investe lo spazio. Questo cessa di essere misurato e razionalizzabile, quindi prospettico, e inizia ad essere articolato attraverso un sistema di relazioni non più passive tra il corpo dello spettatore e quello dell’attore/ballerino. La scena diventa mutevole e con dinamica aperta tra le parti costituendo una nuova fenomenologia scenografica. Questo viene esplorato nel testo attraverso progetti e azioni: l’operazione di travestimento nel Balletto Triadico, la sparizione del ballerino in Tesseract of Time, il sovvertimento esperienziale in Moving Target e nei paesaggi artificiali di Tomas Saraceno. L’uso di tecnologie relative allo spazio sonoro, al video mapping e alle proiezioni 3D consente di estendere l’ambiente e i sensi coniugando azione-suono-reazione in rapporto alla triade progetto-atmosfera-invisibile.