Ricerca e cantiere per la basilica di San Francesco in Assisi (1997-1999). Un’esperienza di ‘circolarità virtuosa’ fra storia e restauro

A seguito del sisma del settembre del 1997, responsabile del crollo di due delle grandi volte della basilica superiore di S. Francesco in Assisi, l’allora Soprintendenza per i Beni Artistici Architettonici e Storici dell’Umbria ritenne opportuno accompagnare l’intervento di consolidamento strutturale con una ricerca storico-critica che potesse arricchire le conoscenze di questa complessa fabbrica. La drammatica situazione determinata dal sisma, che aveva colpito duramente la comunità francescana, uccidendo due fratelli sotto le macerie, e la fabbrica, gravemente danneggiata e mutilata, offriva altresì un’opportunità unica per studiare la costruzione da vicino e ‘da dentro’. L’intervento ‘a cuore aperto’ sulla fabbrica consentiva infatti di analizzare aspetti relativi alle strutture murarie, alla composizione delle membrature architettoniche, alla sovrapposizione delle tre fabbriche che nessuno mai, in tempi moderni, aveva potuto esplorare. La ricerca, che andò di pari passò col cantiere di consolidamento, fu coordinata da Giovanni Carbonara e da Corrado Bozzoni e consistette in due anni di attività sul campo, negli archivi e nelle biblioteche durante i quali si mise alla prova quella auspicabile ‘circolarità virtuosa’ che dovrebbe sempre sussistere fra storia e restauro. Fu un’esperienza unica, sia per le potenzialità che offriva nel campo della storia dell’architettura, sia per la verifica del metodo d’indagine critica, sia per raccogliere dati utili al cantiere in corso, ma anche per una inesperta ricercatrice come me impegnata nella raccolta dei dati. L’intervento propone un bilancio di quella ricerca a vent’anni di distanza e si offre quale ‘tappa storica’ anche in considerazione delle esperienze successive ai recenti terremoti che hanno colpito l’Aquila nel 2009 e il Centro Italia lo scorso anno.