L’evoluzione tecnologica è destinata a rivoluzionare l’organizzazione e lo svolgimento di molteplici lavori, ad esempio attraverso l’applicazione dei sistemi automatizzati sviluppati tramite l’intelligenza artificiale. In assenza di un’adeguata regolamentazione, la proliferazione di simili attività rischia di riflettersi negativamente sui diritti dei lavoratori. Ciò risulta particolarmente rilevanti a proposito dei c.d. lavoratori digitali, ossia tutti coloro che, a vario titolo, svolgono una mansione collegata all’uso di una piattaforma digitale. Benché si tratti di un fenomeno in rapida espansione nell’Unione europea, la crescita delle piattaforme digitali ha comportato un vulnus di tutela nei lavoratori coinvolti, a causa di una situazione occupazionale caratterizzata spesso da precarietà e condizioni lavorative ben lontane dal concetto di “lavoro dignitoso” evocato dall’art. 31, par. 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Ciò si verifica in quanto i lavoratori delle piattaforme sono solitamente inquadrati come lavoratori autonomi, pur essendo soggetti, in molti casi, a un vero e proprio rapporto di subordinazione nei confronti della piattaforma. Tali lavoratori, di conseguenza, non beneficiano dei diritti del lavoro e della protezione sociale spettanti ai lavoratori subordinati in virtù del diritto dell’Unione europea e delle legislazioni nazionali. La direttiva 2024/2831 relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro mediante piattaforme digitali, adottata il 23 ottobre 2024 dal legislatore dell’Unione, ha tentato di affrontare siffatte criticità. La direttiva si articola in due componenti principali, riguardanti, da un lato, la qualificazione dei lavoratori digitali, dall’altro, la regolamentazione della c.d. gestione algoritmica, ossia l’insieme dei sistemi automatizzati utilizzati dalle piattaforme per controllare l’organizzazione e l’esecuzione del lavoro. Nel complesso, la direttiva affronta direttamente le esigenze di tutela dei lavoratori sottoposti ai sistemi automatizzati di organizzazione del lavoro.
Lo status dei lavoratori delle piattaforme digitali e le esigenze di tutela contro i rischi derivanti dall'utilizzo degli algoritmi: le principali novità previste dalla direttiva 2024/2831 / DI ANSELMO, Lorenzo. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - Osservatorio sulle nuove tecnologie e diritti fondamentali n. 1/2025(2025), pp. 274-284.
Lo status dei lavoratori delle piattaforme digitali e le esigenze di tutela contro i rischi derivanti dall'utilizzo degli algoritmi: le principali novità previste dalla direttiva 2024/2831
Lorenzo Di Anselmo
2025
Abstract
L’evoluzione tecnologica è destinata a rivoluzionare l’organizzazione e lo svolgimento di molteplici lavori, ad esempio attraverso l’applicazione dei sistemi automatizzati sviluppati tramite l’intelligenza artificiale. In assenza di un’adeguata regolamentazione, la proliferazione di simili attività rischia di riflettersi negativamente sui diritti dei lavoratori. Ciò risulta particolarmente rilevanti a proposito dei c.d. lavoratori digitali, ossia tutti coloro che, a vario titolo, svolgono una mansione collegata all’uso di una piattaforma digitale. Benché si tratti di un fenomeno in rapida espansione nell’Unione europea, la crescita delle piattaforme digitali ha comportato un vulnus di tutela nei lavoratori coinvolti, a causa di una situazione occupazionale caratterizzata spesso da precarietà e condizioni lavorative ben lontane dal concetto di “lavoro dignitoso” evocato dall’art. 31, par. 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Ciò si verifica in quanto i lavoratori delle piattaforme sono solitamente inquadrati come lavoratori autonomi, pur essendo soggetti, in molti casi, a un vero e proprio rapporto di subordinazione nei confronti della piattaforma. Tali lavoratori, di conseguenza, non beneficiano dei diritti del lavoro e della protezione sociale spettanti ai lavoratori subordinati in virtù del diritto dell’Unione europea e delle legislazioni nazionali. La direttiva 2024/2831 relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro mediante piattaforme digitali, adottata il 23 ottobre 2024 dal legislatore dell’Unione, ha tentato di affrontare siffatte criticità. La direttiva si articola in due componenti principali, riguardanti, da un lato, la qualificazione dei lavoratori digitali, dall’altro, la regolamentazione della c.d. gestione algoritmica, ossia l’insieme dei sistemi automatizzati utilizzati dalle piattaforme per controllare l’organizzazione e l’esecuzione del lavoro. Nel complesso, la direttiva affronta direttamente le esigenze di tutela dei lavoratori sottoposti ai sistemi automatizzati di organizzazione del lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.