Avatar segnanti tra rappresentazioni grafiche e sociali

The article critically analyzes the development and use of signing avatars—digital interfaces designed to translate content to and from sign languages. Through an ethnographic perspective and direct participation in research projects, as well as a review of the most recent literature, it highlights how such technologies are often conceived as ready-made solutions, without real involvement of deaf experts and activists. Technological charisma fuels a top-down model that also absorbs sign languages into an ableist inclusive perspective. The article explores an alternative vision in which avatars can serve as tools for linguistic and social empowerment, as in the case of integrating Artificial Intelligence with SignWriting. It calls for a rethinking of technological development through a participatory and decolonized lens, promoting models of technology that restore self-determination to the Deaf community.

L’articolo analizza criticamente lo sviluppo e l’uso degli avatar segnanti, ossia interfacce digitali progettate per tradurre contenuti da e verso le lingue dei segni. Attraverso una prospettiva etnografica e una partecipazione diretta a progetti di ricerca, nonché una rassegna della letteratura più recente, si evidenzia come tali tecnologie siano spesso concepite come soluzioni preconfezionate, senza un reale coinvolgimento di sordi esperti e attivisti. Il carisma tecnologico alimenta un modello dall’alto verso il basso, che assorbe anche le lingue dei segni in una prospettiva inclusiva abilista. L’articolo esplora una visione alternativa in cui gli avatar possano essere strumenti di valorizzazione linguistica e sociale, come nel caso dell’integrazione tra Intelligenza Artificiale e SignWriting. Si invita a ripensare lo sviluppo tecnologico in chiave partecipativa e decolonizzata, promuovendo modelli di tecnologia che restituiscano l’autodeterminazione alla comunità sorda.