Towards the end of the 8th century, Charlemagne established the capital of the Holy Roman Empire in Aquae Granni; this event led to the construction of a new palatine complex destined to embody the cultural and political renovatio initiated by the emperor. The Palatine Chapel is the hub of this ensemble, a building that merges Roman and Byzantine traditions, but also displays several intriguing anomalies revealed by an analysis of the data collected during two systematic surveying campaigns. The hypothesis presented in this contribution suggests that the design of the Palatine Chapel was unitary and holographic, supervised by Odo of Metz who, on the one hand, seamlessly carried on from the past, but on the other introduced original elements by redesigning certain stylistic features belonging to his native Armenian culture. This theory is based above all on the study of the conical panels of the upper ambulacrum – a one-of- a-kind structure in late ancient and early medieval western architecture, but found in some 7th-century churches in Armenia. Apart from the purely architectural implications, this hypothesis strongly influences the history of geometric thinking. In fact, if the knowledge available when Odo was alive was the knowledge handed down only by written sources, the conical vaults in the Palatine Chapel would be inexplicable, given their complexity. This suggests that medieval geometry was more advanced compared to what traditional historiography reports, involving oral teachings and practices not written on parchment, but on stone.

Sul finire dell’VIII secolo, Carlo Magno stabilisce la capitale del Sacro Romano Impero ad Aquae Granni, evento che dà il via alla costruzione di un nuovo complesso palatino destinato a incarnare la renovatio culturale e politica avviata dall’imperatore. Perno di questo insieme è la Cappella Palatina, un edificio che combina tradizioni romane e bizantine ma che mostra anche alcune intriganti anomalie messe in luce dall’analisi dei dati derivanti da due sistematiche campagne di rilevamento. L’ipotesi presentata in questo contributo suggerisce che la Cappella Palatina sia frutto di un progetto unitario, olografo e sotto il controllo di Odone da Metz che se da un lato si pone in continuità con il passato, dall’altro introduce elementi originali rielaborando alcuni stilemi della sua cultura armena di provenienza. Questa teoria si fonda soprattutto sullo studio delle unghie coniche dell’ambulacro superiore, struttura unica nel suo genere nel panorama dell’architettura occidentale tardoantica e alto-medievale e invece rintracciata in alcune chiese armene del VII secolo. Oltre alle implicazioni di carattere puramente architettonico, quest’ipotesi influenza fortemente anche la storia del pensiero geometrico. Infatti se le conoscenze dell’epoca di Odone fossero quelle tramandate dalle sole fonti scritte, le volte coniche della Cappella Palatina sarebbero inspiegabili data la loro complessità. Ciò suggerisce che la geometria medievale fosse più avanzata di quanto la storiografia tradizionale ammette, con insegnamenti orali e pratiche fissati non su pergamena, ma sulla pietra stessa.

Sulle unghie coniche della Cappella Palatina di AAchen / The conical vaults in the Palatine Chapel in Aachen / Bianchini, Carlo. - In: DISEGNARE IDEE IMMAGINI. - ISSN 1123-9247. - 68(2024), pp. 56-71. [10.61020/11239247-202468-06]

Sulle unghie coniche della Cappella Palatina di AAchen / The conical vaults in the Palatine Chapel in Aachen

Carlo Bianchini
2024

Abstract

Towards the end of the 8th century, Charlemagne established the capital of the Holy Roman Empire in Aquae Granni; this event led to the construction of a new palatine complex destined to embody the cultural and political renovatio initiated by the emperor. The Palatine Chapel is the hub of this ensemble, a building that merges Roman and Byzantine traditions, but also displays several intriguing anomalies revealed by an analysis of the data collected during two systematic surveying campaigns. The hypothesis presented in this contribution suggests that the design of the Palatine Chapel was unitary and holographic, supervised by Odo of Metz who, on the one hand, seamlessly carried on from the past, but on the other introduced original elements by redesigning certain stylistic features belonging to his native Armenian culture. This theory is based above all on the study of the conical panels of the upper ambulacrum – a one-of- a-kind structure in late ancient and early medieval western architecture, but found in some 7th-century churches in Armenia. Apart from the purely architectural implications, this hypothesis strongly influences the history of geometric thinking. In fact, if the knowledge available when Odo was alive was the knowledge handed down only by written sources, the conical vaults in the Palatine Chapel would be inexplicable, given their complexity. This suggests that medieval geometry was more advanced compared to what traditional historiography reports, involving oral teachings and practices not written on parchment, but on stone.
2024
Sul finire dell’VIII secolo, Carlo Magno stabilisce la capitale del Sacro Romano Impero ad Aquae Granni, evento che dà il via alla costruzione di un nuovo complesso palatino destinato a incarnare la renovatio culturale e politica avviata dall’imperatore. Perno di questo insieme è la Cappella Palatina, un edificio che combina tradizioni romane e bizantine ma che mostra anche alcune intriganti anomalie messe in luce dall’analisi dei dati derivanti da due sistematiche campagne di rilevamento. L’ipotesi presentata in questo contributo suggerisce che la Cappella Palatina sia frutto di un progetto unitario, olografo e sotto il controllo di Odone da Metz che se da un lato si pone in continuità con il passato, dall’altro introduce elementi originali rielaborando alcuni stilemi della sua cultura armena di provenienza. Questa teoria si fonda soprattutto sullo studio delle unghie coniche dell’ambulacro superiore, struttura unica nel suo genere nel panorama dell’architettura occidentale tardoantica e alto-medievale e invece rintracciata in alcune chiese armene del VII secolo. Oltre alle implicazioni di carattere puramente architettonico, quest’ipotesi influenza fortemente anche la storia del pensiero geometrico. Infatti se le conoscenze dell’epoca di Odone fossero quelle tramandate dalle sole fonti scritte, le volte coniche della Cappella Palatina sarebbero inspiegabili data la loro complessità. Ciò suggerisce che la geometria medievale fosse più avanzata di quanto la storiografia tradizionale ammette, con insegnamenti orali e pratiche fissati non su pergamena, ma sulla pietra stessa.
Volte coniche; volte a tromba; stereotomia alto-medievale; Cappella Palatina di Aachen; geometria pratica medievale; conical vaults; squinches vaults; early-medieval stereotomy; Palatine Chapel in Aachen; medieval practical geometry
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Sulle unghie coniche della Cappella Palatina di AAchen / The conical vaults in the Palatine Chapel in Aachen / Bianchini, Carlo. - In: DISEGNARE IDEE IMMAGINI. - ISSN 1123-9247. - 68(2024), pp. 56-71. [10.61020/11239247-202468-06]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1736326
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