Love storm. Una proposta di formazione attiva per il contrasto ai discorsi d'odio e al cyberbullismo

Negli ultimi anni abbiamo assistito in maniera crescente a una difficoltà nella comunicazione tra persone e gruppi portatori di punti di vista differenti. Grandi questioni come la pandemia causata dal Covid nel 2020, l'invasione russa dell'Ucraina nel 2022 così come i processi di polarizzazione politica in molti Paesi, tra cui il nostro, mostrano come stia diventando sempre più difficile comunicare quando si coltivano opinioni e visioni del mondo radicalmente differenti. Sembra inevitabile che il tema del dibattito scivoli dalla questione dibattuta alla natura dell'interlocutore di volta in volta stupido, vittima di manipolazioni, incapace dí capire la realtà, o malvagio, violento e così via. Nei casi limite, l'umanità dell'interlocutore viene percepita come irrilevante, la sua voce può essere contrastata e silenziata con è «entrato un po' in tutti gli ambiti e registri, dando vita a una sorta di continuum discorsivo e a un rumore di fondo difficile da ignorare».' Nonostante crei sofferenza e disagio — perché le parole possono ferire! — il linguaggio dell'odio diventa un fcnomcno diffuso c, almeno 12-2022 61/67 1 / 7 implicitamente, spesso accettato. Inoltre, mentre in precedenza i discorsi di odio erano ancorati a fenomeni di tipo collettivo, e nascevano spesso da ideologie politiche rivolte a discriminare ogni mezzo. Il tema dei discorsi d'odio è diventato sempre più rilevante proprio perché si tratta di un fenomeno comunicativo che, come sostiene Federico Faloppa, interi gruppi sociali, etnici, razziali ecc., oggi invece questi si presentano sotto forma di aggressività individualizzata, non sorretta da strutture organizzate o da un'ideologia precisa: ciò rende lo hate speech un fenomeno imprevedibile che può presentarsi nei contesti e nelle situazioni più diverse.