Through the presentation and contextualization of a testimony from the award-winning research company UnterWasser – founded in 2014 by Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, and Giulia De Canio – this essay reflects on a genre still considered marginal in Italy, despite some countervailing trends: puppet theatre. The study examines the use of specific nomenclature, both by artists and by the administrative bodies related to national cultural policies, such as image theatre, object theatre, shadow theatre, children’s theatre, and more. In particular, it analyzes a relatively recent term: visual theatre, chosen by UnterWasser to describe their work, which is heavily influenced by visual arts. The analysis reveals that visual theatre is not only characterized by a particular preference for craftsmanship and an innovative approach to traditional techniques, but also serves as a gateway to official programming and festivals, appealing to a broader and more popular audience, including adults.

Attraverso la presentazione e la contestualizzazione di una testimonianza rilasciata dalla pluripremiata compagnia di ricerca UnterWasser – fondata nel 2014 da Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti e Giulia De Canio –, il saggio compie una riflessione su quello che, in Italia, è ancora considerato un genere marginale, nonostante alcuni segnali in controtendenza: il teatro di figura. L’approfondimento si interroga sull’utilizzo, sia da parte degli artisti che dall’apparato amministrativo relato alle politiche culturali nazionali, di una nomenclatura fatta di etichette specifiche, quali, per esempio, il teatro di immagine, il teatro di oggetti, il teatro d’ombre, il teatro ragazzi, ecc. In particolare, si propone la disamina di una locuzione di conio recente: il teatro visuale, prescelto da UnterWasser per descrivere il proprio lavoro, fortemente contaminato dalle arti visive. Dall’analisi, il teatro visuale appare caratterizzato non solo da una particolare predilezione per l’artigianato e per un approccio innovativo alle tecniche tradizionali, ma si configura anche come lasciapassare per accedere a programmazioni e rassegne dei circuiti ufficiali, anche (ma non solo) per gli adulti: un più ampio e popolare tout public.

Forme d’ombra. Il teatro visuale della compagnia UnterWasser / Carponi, Cecilia. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - 140:luglio-dicembre 2023(2024), pp. 257-279.

Forme d’ombra. Il teatro visuale della compagnia UnterWasser

Cecilia Carponi
2024

Abstract

Through the presentation and contextualization of a testimony from the award-winning research company UnterWasser – founded in 2014 by Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, and Giulia De Canio – this essay reflects on a genre still considered marginal in Italy, despite some countervailing trends: puppet theatre. The study examines the use of specific nomenclature, both by artists and by the administrative bodies related to national cultural policies, such as image theatre, object theatre, shadow theatre, children’s theatre, and more. In particular, it analyzes a relatively recent term: visual theatre, chosen by UnterWasser to describe their work, which is heavily influenced by visual arts. The analysis reveals that visual theatre is not only characterized by a particular preference for craftsmanship and an innovative approach to traditional techniques, but also serves as a gateway to official programming and festivals, appealing to a broader and more popular audience, including adults.
2024
Attraverso la presentazione e la contestualizzazione di una testimonianza rilasciata dalla pluripremiata compagnia di ricerca UnterWasser – fondata nel 2014 da Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti e Giulia De Canio –, il saggio compie una riflessione su quello che, in Italia, è ancora considerato un genere marginale, nonostante alcuni segnali in controtendenza: il teatro di figura. L’approfondimento si interroga sull’utilizzo, sia da parte degli artisti che dall’apparato amministrativo relato alle politiche culturali nazionali, di una nomenclatura fatta di etichette specifiche, quali, per esempio, il teatro di immagine, il teatro di oggetti, il teatro d’ombre, il teatro ragazzi, ecc. In particolare, si propone la disamina di una locuzione di conio recente: il teatro visuale, prescelto da UnterWasser per descrivere il proprio lavoro, fortemente contaminato dalle arti visive. Dall’analisi, il teatro visuale appare caratterizzato non solo da una particolare predilezione per l’artigianato e per un approccio innovativo alle tecniche tradizionali, ma si configura anche come lasciapassare per accedere a programmazioni e rassegne dei circuiti ufficiali, anche (ma non solo) per gli adulti: un più ampio e popolare tout public.
teatro di figura; teatro visuale; teatro ragazzi; teatro d'ombre; teatro contemporaneo; formazione dell'attore; trasmissione dei saperi performativi
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Forme d’ombra. Il teatro visuale della compagnia UnterWasser / Carponi, Cecilia. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - 140:luglio-dicembre 2023(2024), pp. 257-279.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Carponi_unterwasser_2024.pdf

solo gestori archivio

Note: Copertina, frontespizio, indice, sommari, articolo
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 2.05 MB
Formato Adobe PDF
2.05 MB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1735998
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact