This article intends to highlight the historical significance and unique aspects of the pictorial cycle in the Great Pigeon House church at Çavuşin, Cappadocia. The church’s paintings, commissioned by local leaders, celebrate the Byzantine army’s victories over the Arabs and glorify Emperor Nicephorus II Phocas (963-969). Central to the decoration is a large portrait of Nicephorus and his imperial entourageplaced in the prothesis apse, aiming to sanctify the emperor and emphasize his role as God’s representative on earth. The «image network» on the northeast wall features unprecedented iconography depicting the triumph of John I Tzimisce and General Melias on horseback, followed by the Forty Martyrs of Sebaste. The relocation of the Baptism scene and parallels with figures like Constantine the Great present Nicephorus as a pious general and New Constantine, reflecting the duality of his personality. Overall, the pictorial cycle stands out as a distinctive artistic creation of 10th-century Byzantine art, set in a local context of military notables who emerge as creators of a sacred space, mediating between central power and provincial reality.

Questo articolo intende evidenziare il significato storico e gli aspetti unici del ciclo pittorico della chiesa della Grande Colombaia di Çavuşin, in Cappadocia. I dipinti della chiesa, commissionati da membri dell'aristocrazia militare locale, celebrano le vittorie dell'esercito bizantino sugli arabi e glorificano l'imperatore Niceforo II Phocas (963-969). Fulcro della decorazione è il monumentale ritratto di Niceforo e del suo entourage imperiale, collocato nell'abside della prothesis, con l'obiettivo di santificare l'imperatore e sottolineare il suo ruolo di rappresentante di Dio in terra. La “rete di immagini” sulla parete nord-est presenta un'iconografia inedita che raffigura il trionfo di Giovanni I Tzimisce e del generale Melias a cavallo, seguiti dai Quaranta Martiri di Sebaste. La ricollocazione della scena del Battesimo e i paralleli con figure come Costantino il Grande presentano Niceforo come un pio generale e Nuovo Costantino, riflettendo la dualità della sua personalità. Nel complesso, il ciclo pittorico si distingue come una creazione artistica distintiva dell'arte bizantina del X secolo, inserita in un contesto locale di notabili militari che emergono come creatori di uno spazio sacro, mediando tra il potere centrale e la realtà provinciale.

Il ritratto di Niceforo II Foca (963-969) nella Grande Piccionaia a Çavuşin. La creazione di uno spazio sacro in Cappadocia alla metà del X secolo / Abbate, Giorgia. - In: FENESTELLA. - ISSN 2784-8663. - 4:(2024), pp. 53-79. [10.54103/fenestella/23551]

Il ritratto di Niceforo II Foca (963-969) nella Grande Piccionaia a Çavuşin. La creazione di uno spazio sacro in Cappadocia alla metà del X secolo

Abbate, Giorgia
2024

Abstract

This article intends to highlight the historical significance and unique aspects of the pictorial cycle in the Great Pigeon House church at Çavuşin, Cappadocia. The church’s paintings, commissioned by local leaders, celebrate the Byzantine army’s victories over the Arabs and glorify Emperor Nicephorus II Phocas (963-969). Central to the decoration is a large portrait of Nicephorus and his imperial entourageplaced in the prothesis apse, aiming to sanctify the emperor and emphasize his role as God’s representative on earth. The «image network» on the northeast wall features unprecedented iconography depicting the triumph of John I Tzimisce and General Melias on horseback, followed by the Forty Martyrs of Sebaste. The relocation of the Baptism scene and parallels with figures like Constantine the Great present Nicephorus as a pious general and New Constantine, reflecting the duality of his personality. Overall, the pictorial cycle stands out as a distinctive artistic creation of 10th-century Byzantine art, set in a local context of military notables who emerge as creators of a sacred space, mediating between central power and provincial reality.
2024
Questo articolo intende evidenziare il significato storico e gli aspetti unici del ciclo pittorico della chiesa della Grande Colombaia di Çavuşin, in Cappadocia. I dipinti della chiesa, commissionati da membri dell'aristocrazia militare locale, celebrano le vittorie dell'esercito bizantino sugli arabi e glorificano l'imperatore Niceforo II Phocas (963-969). Fulcro della decorazione è il monumentale ritratto di Niceforo e del suo entourage imperiale, collocato nell'abside della prothesis, con l'obiettivo di santificare l'imperatore e sottolineare il suo ruolo di rappresentante di Dio in terra. La “rete di immagini” sulla parete nord-est presenta un'iconografia inedita che raffigura il trionfo di Giovanni I Tzimisce e del generale Melias a cavallo, seguiti dai Quaranta Martiri di Sebaste. La ricollocazione della scena del Battesimo e i paralleli con figure come Costantino il Grande presentano Niceforo come un pio generale e Nuovo Costantino, riflettendo la dualità della sua personalità. Nel complesso, il ciclo pittorico si distingue come una creazione artistica distintiva dell'arte bizantina del X secolo, inserita in un contesto locale di notabili militari che emergono come creatori di uno spazio sacro, mediando tra il potere centrale e la realtà provinciale.
Imperial Iconography; Hierotopy; Patronage; Military Iconography; Forty Martyrs of Sebaste; Constantine and Helena; Byzantine art; Cappadocia; Imperial portrait; Cave church; Middle Byzantine art; Nikephoros II Phokas
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il ritratto di Niceforo II Foca (963-969) nella Grande Piccionaia a Çavuşin. La creazione di uno spazio sacro in Cappadocia alla metà del X secolo / Abbate, Giorgia. - In: FENESTELLA. - ISSN 2784-8663. - 4:(2024), pp. 53-79. [10.54103/fenestella/23551]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1735462
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