L'articolo si colloca nell’ottica dell’educazione per tutta la vita e del sistema formativo integrato e tiene conto dei fattori sociali, culturali e psicologici che dovrebbero contrassegnare la conoscenza e la progettazione (d)nel nido e (d)nei servizi per l’infanzia (senza trascurare la responsabilità dei ricercatori e degli amministratori di stabilire e mantenere standard qualitativi). Il contributo muove dalla caratura e dal percorso del nido e dei servizi per l’infanzia da un’origine socio-assistenziale a un mandato educativo e si concentra sull’evoluzione politico-teorica e scientifico-metodologica - internamente e/o nella dialettica tra psicologia e pedagogia – in merito allo sviluppo e all’educazione dell’infanzia, con particolare riguardo al rapporto fra attaccamento e inserimento. Tiene a riferimento, principalmente, due prospettive culturali e professionali, che sono maturate, rispettivamente, in area anglosassone e italiana, in un tempo di forte investimento e fecondo dibattito. Considera, inoltre, le conseguenze di una distribuzione disomogenea e di barriere di accesso e successo e l’importanza della corresponsabilità educativa e della co-progettazione didattica come fattori determinanti di democrazia e intersoggettività, che dovrebbero caratterizzare percorsi di ricerca-azione e formazione-supervisione, a vantaggio della qualità – sussidiaria ed educativa – dei servizi, nella loro diversificazione e polifunzionalità. Insiste sull’area (spazio) transizionale – oggetto-fenomeno-soggetto – funzionale a una progressiva distinzione dell’ordine del reale dall’ordine dell’immaginario e/o dalla dipendenza all’autonomia; ovvero “luogo” – o alternativa – dell’esperienza culturale e relazionale, con riguardo all’analisi e messa a punto del setting come sistema d’ipotesi e – coerentemente – cornice organizzativa degli interventi educativi. Infine, pone la questione (“meta”) dell’educazione degli adulti, quindi del sostegno alla famiglia e alla genitorialità e della formazione e supervisione professionale, oltre che del progresso culturale e sociale del contesto di lavoro e del/i territorio/i.
Tra area transizionale e alternativa pedagogica per un sistema educativo di qualità. Il nido e i servizi per l’infanzia: questioni di ricerca-azione e formazione-supervisione / Cerrocchi, L.. - In: REVISTA LATINOAMERICANA DE EDUCACIÓN INFANTIL. - ISSN 2255-0666. - 14(2):(2024), pp. 35-57.
Tra area transizionale e alternativa pedagogica per un sistema educativo di qualità. Il nido e i servizi per l’infanzia: questioni di ricerca-azione e formazione-supervisione.
Cerrocchi L.
2024
Abstract
L'articolo si colloca nell’ottica dell’educazione per tutta la vita e del sistema formativo integrato e tiene conto dei fattori sociali, culturali e psicologici che dovrebbero contrassegnare la conoscenza e la progettazione (d)nel nido e (d)nei servizi per l’infanzia (senza trascurare la responsabilità dei ricercatori e degli amministratori di stabilire e mantenere standard qualitativi). Il contributo muove dalla caratura e dal percorso del nido e dei servizi per l’infanzia da un’origine socio-assistenziale a un mandato educativo e si concentra sull’evoluzione politico-teorica e scientifico-metodologica - internamente e/o nella dialettica tra psicologia e pedagogia – in merito allo sviluppo e all’educazione dell’infanzia, con particolare riguardo al rapporto fra attaccamento e inserimento. Tiene a riferimento, principalmente, due prospettive culturali e professionali, che sono maturate, rispettivamente, in area anglosassone e italiana, in un tempo di forte investimento e fecondo dibattito. Considera, inoltre, le conseguenze di una distribuzione disomogenea e di barriere di accesso e successo e l’importanza della corresponsabilità educativa e della co-progettazione didattica come fattori determinanti di democrazia e intersoggettività, che dovrebbero caratterizzare percorsi di ricerca-azione e formazione-supervisione, a vantaggio della qualità – sussidiaria ed educativa – dei servizi, nella loro diversificazione e polifunzionalità. Insiste sull’area (spazio) transizionale – oggetto-fenomeno-soggetto – funzionale a una progressiva distinzione dell’ordine del reale dall’ordine dell’immaginario e/o dalla dipendenza all’autonomia; ovvero “luogo” – o alternativa – dell’esperienza culturale e relazionale, con riguardo all’analisi e messa a punto del setting come sistema d’ipotesi e – coerentemente – cornice organizzativa degli interventi educativi. Infine, pone la questione (“meta”) dell’educazione degli adulti, quindi del sostegno alla famiglia e alla genitorialità e della formazione e supervisione professionale, oltre che del progresso culturale e sociale del contesto di lavoro e del/i territorio/i.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.