Il saggio ricostruisce la costellazione semantica dell’‘istinto’ e dell’‘irriflessione’ nello Zibaldone di Leopardi. Si mostrerà, anzitutto, il complesso (e talvolta contraddittorio) significato che i due termini assumono nelle differenti fasi del pensiero leopardiano, dal 1819 fino al dicembre 1826. Si getterà luce, così, sul legame tra i due lemmi e alcuni temi cruciali della riflessione antropologica e filosofica di Leopardi: l’istinto di conservazione, la corruzione dell’uomo e la nascita della «società stretta», la legge naturale e la virtù morale, l’egoismo, l’invidia, il piacere, il desiderio, l’amor proprio, le illusioni e le credenze, il danno del conoscere, il timore, la compassione, il problema della contraddittorietà dell’essere e, dunque, del male. Nel fare ciò, emergerà come i due lemmi traccino percorsi uguali e contrari, in linea con la tortuosa ricerca da parte di Leopardi di un possibile antidoto contro la corruzione dell’animale‑uomo, singolarmente incline sia all’eccesso della ragione sia all’irriflessione brutale.
Istinto, animalità e irriflessione nello Zibaldone di Leopardi / Allegrini, Vincenzo. - In: CAHIERS D'ÉTUDES ITALIENNES. - ISSN 2260-779X. - (2025), pp. 1-15.
Istinto, animalità e irriflessione nello Zibaldone di Leopardi
Vincenzo Allegrini
2025
Abstract
Il saggio ricostruisce la costellazione semantica dell’‘istinto’ e dell’‘irriflessione’ nello Zibaldone di Leopardi. Si mostrerà, anzitutto, il complesso (e talvolta contraddittorio) significato che i due termini assumono nelle differenti fasi del pensiero leopardiano, dal 1819 fino al dicembre 1826. Si getterà luce, così, sul legame tra i due lemmi e alcuni temi cruciali della riflessione antropologica e filosofica di Leopardi: l’istinto di conservazione, la corruzione dell’uomo e la nascita della «società stretta», la legge naturale e la virtù morale, l’egoismo, l’invidia, il piacere, il desiderio, l’amor proprio, le illusioni e le credenze, il danno del conoscere, il timore, la compassione, il problema della contraddittorietà dell’essere e, dunque, del male. Nel fare ciò, emergerà come i due lemmi traccino percorsi uguali e contrari, in linea con la tortuosa ricerca da parte di Leopardi di un possibile antidoto contro la corruzione dell’animale‑uomo, singolarmente incline sia all’eccesso della ragione sia all’irriflessione brutale.File | Dimensione | Formato | |
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