Il Patrimonio Culturale in quanto risorsa non rinnovabile risulta esposta sia a pericoli naturali che antropici, in particolare agli eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici (Bonazza, De Nuntiis, & Sardella, 2021). Tuttavia l’impatto dei cambiamenti climatici sul Patrimonio Culturale risulta non sufficientemente affrontato: lo stesso Green Deal, la principale politica europea per fronteggiare il fenomeno (Consiglio Europeo, 2019), non definisce una strategia specifica. Icomos ed Europa Nostra nel ‘Libro Verde sul Patrimonio Culturale europeo’ pubblicato nel 2021 hanno evidenziato la funzione proattiva che il patrimonio culturale può svolgere in termini di climate adaptation (Dipasquale & Mecca, 2016) elevando il livello di resilienza delle città ovvero l’attitudine al processo di cambiamento/evoluzione (Brunetta, Caldarice, Russo, & Sargolini, 2021) rispetto agli eventi estremi. Ciò che qui si intende sottolineare è il ruolo che il Patrimonio Culturale può giocare nelle strategie di adattamento e la necessità di tenere viva la tradizione coinvolgendo la civiltà che anima i contesti attraverso soluzioni tecniche e naturali coerenti con il patrimonio materiale e immateriale (conoscenza e saper fare) in cui si calano. Il contributo attraverso la disamina di alcuni progetti europei tenta un excursus delle strategie di adattamento al cambiamento climatico sperimentato in alcune città patrimonio dell’umanità in Italia e in Spagna, attente sia al contesto di valore storico/artistico sia ai fenomeni di climate and green gentrification; in particolare saranno trattai i casi di Cordoba, di Salamanca e di Ferrara.
Il patrimonio culturale e il cambiamento climatico: esiti di tre progetti europei tra Italia e Spagna / Romano, Rosa. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - (2024).
Il patrimonio culturale e il cambiamento climatico: esiti di tre progetti europei tra Italia e Spagna
Rosa Romano
Investigation
2024
Abstract
Il Patrimonio Culturale in quanto risorsa non rinnovabile risulta esposta sia a pericoli naturali che antropici, in particolare agli eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici (Bonazza, De Nuntiis, & Sardella, 2021). Tuttavia l’impatto dei cambiamenti climatici sul Patrimonio Culturale risulta non sufficientemente affrontato: lo stesso Green Deal, la principale politica europea per fronteggiare il fenomeno (Consiglio Europeo, 2019), non definisce una strategia specifica. Icomos ed Europa Nostra nel ‘Libro Verde sul Patrimonio Culturale europeo’ pubblicato nel 2021 hanno evidenziato la funzione proattiva che il patrimonio culturale può svolgere in termini di climate adaptation (Dipasquale & Mecca, 2016) elevando il livello di resilienza delle città ovvero l’attitudine al processo di cambiamento/evoluzione (Brunetta, Caldarice, Russo, & Sargolini, 2021) rispetto agli eventi estremi. Ciò che qui si intende sottolineare è il ruolo che il Patrimonio Culturale può giocare nelle strategie di adattamento e la necessità di tenere viva la tradizione coinvolgendo la civiltà che anima i contesti attraverso soluzioni tecniche e naturali coerenti con il patrimonio materiale e immateriale (conoscenza e saper fare) in cui si calano. Il contributo attraverso la disamina di alcuni progetti europei tenta un excursus delle strategie di adattamento al cambiamento climatico sperimentato in alcune città patrimonio dell’umanità in Italia e in Spagna, attente sia al contesto di valore storico/artistico sia ai fenomeni di climate and green gentrification; in particolare saranno trattai i casi di Cordoba, di Salamanca e di Ferrara.File | Dimensione | Formato | |
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