Autonomia negoziale e parità di trattamento nel lavoro pubblico e privato

Un comune – la cui figura apicale amministrativa non supera la prima qualifica dirigenziale – che procede alla copertura del posto di dirigente mediante contratto a tempo determinato, ai sensi dell’art. 51, c. 5, l. n. 142/1990 (ma prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 29/1993), può convenire che il trattamento economico del dirigente esterno, fermo il limite costituito dal trattamento assicurato al segretario generale, sia superiore a quello ordinariamente previsto dagli accordi collettivi quale trattamento iniziale dovuto in relazione al livello del posto da ricoprire (nella fattispecie, il comune ha ricoperto un posto di prima qualifica dirigenziale mediante contratto di diritto pubblico con un dirigente della provincia, riconoscendogli il trattamento già goduto, pari a quello di un dirigente di seconda qualifica).