La città di Veio, autentica “metropoli” del mondo etrusco, rappresenta un eccezionale caso studio per la comprensione del fenomeno urbano, che è oggi uno dei temi di ricerca principali dell’archeologia dell’Italia preromana. Il vasto plateau su cui sorgeva l’abitato, a partire dalla caduta della città etrusca nel 396 a.C., e progressivamente nel periodo romano, è stato sfruttato in modo sempre più esteso a scopo agricolo e preserva ancora oggi nel sottosuolo gran parte delle proprie testimonianze archeologiche. Ciò è comprovato dalle numerose ricerche condotte nel corso dei secoli con finalità diverse, purtroppo in buona parte rimaste inedite e la cui documentazione è suddivisa in vari archivi. Il presente lavoro offre una rilettura sistematica e complessiva delle indagini pregresse, basata su una ricerca archivistica approfondita, che vengono contestualizzate su una cartografia GIS così da poter essere relazionate fra loro e integrate con le indagini di remote sensing (RGB, multispettrale e termico) svolte con droni nell’area dal 2017 al 2024, oltre che con attività di verifica sul campo. Le tecniche di analisi della vegetazione adottate, favorite dal contesto agricolo, sono riuscite a individuare numerose evidenze archeologiche sepolte, ma le lavorazioni continue del terreno comportano la distruzione ininterrotta del deposito stratigrafico, rendendo prioritaria la documentazione del maggior numero possibile di evidenze prima della loro scomparsa. Questo approccio interdisciplinare al metodo e globale allo studio della città antica ha consentito di raggiungere molteplici obiettivi, tra cui lo sviluppo e la definizione del metodo, il riordino e il riesame dei dati archivistici e bibliografici e l’individuazione e lo studio delle evidenze sepolte, al fine di ricostruire le trasformazioni dell’impianto urbano nel corso del tempo. Sulla base dei risultati raggiunti, che hanno permesso di approfondire le nostre conoscenze sulla città sotto diversi aspetti, viene proposto un tentativo di rilettura del fenomeno urbano, contestualizzato all’interno di una narrazione storica. Il riordino dei dati e le nuove acquisizioni pongono questo lavoro come punto di riferimento per l’avvio di nuove indagini nell’area e forniscono inoltre uno strumento avanzato per una mirata pianificazione delle attività di tutela e valorizzazione.
Riordinare il passato e rivelare il presente. Per una ricostruzione dell’impianto urbano di Veio, dalla ricerca archivistica al remote sensing da drone / Materazzi, Filippo. - (2025 Jan 30).
Riordinare il passato e rivelare il presente. Per una ricostruzione dell’impianto urbano di Veio, dalla ricerca archivistica al remote sensing da drone
MATERAZZI, FILIPPO
30/01/2025
Abstract
La città di Veio, autentica “metropoli” del mondo etrusco, rappresenta un eccezionale caso studio per la comprensione del fenomeno urbano, che è oggi uno dei temi di ricerca principali dell’archeologia dell’Italia preromana. Il vasto plateau su cui sorgeva l’abitato, a partire dalla caduta della città etrusca nel 396 a.C., e progressivamente nel periodo romano, è stato sfruttato in modo sempre più esteso a scopo agricolo e preserva ancora oggi nel sottosuolo gran parte delle proprie testimonianze archeologiche. Ciò è comprovato dalle numerose ricerche condotte nel corso dei secoli con finalità diverse, purtroppo in buona parte rimaste inedite e la cui documentazione è suddivisa in vari archivi. Il presente lavoro offre una rilettura sistematica e complessiva delle indagini pregresse, basata su una ricerca archivistica approfondita, che vengono contestualizzate su una cartografia GIS così da poter essere relazionate fra loro e integrate con le indagini di remote sensing (RGB, multispettrale e termico) svolte con droni nell’area dal 2017 al 2024, oltre che con attività di verifica sul campo. Le tecniche di analisi della vegetazione adottate, favorite dal contesto agricolo, sono riuscite a individuare numerose evidenze archeologiche sepolte, ma le lavorazioni continue del terreno comportano la distruzione ininterrotta del deposito stratigrafico, rendendo prioritaria la documentazione del maggior numero possibile di evidenze prima della loro scomparsa. Questo approccio interdisciplinare al metodo e globale allo studio della città antica ha consentito di raggiungere molteplici obiettivi, tra cui lo sviluppo e la definizione del metodo, il riordino e il riesame dei dati archivistici e bibliografici e l’individuazione e lo studio delle evidenze sepolte, al fine di ricostruire le trasformazioni dell’impianto urbano nel corso del tempo. Sulla base dei risultati raggiunti, che hanno permesso di approfondire le nostre conoscenze sulla città sotto diversi aspetti, viene proposto un tentativo di rilettura del fenomeno urbano, contestualizzato all’interno di una narrazione storica. Il riordino dei dati e le nuove acquisizioni pongono questo lavoro come punto di riferimento per l’avvio di nuove indagini nell’area e forniscono inoltre uno strumento avanzato per una mirata pianificazione delle attività di tutela e valorizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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