Consumi alimentari e scarto dei rifiuti nel Castello Baglioni Santacroce di Graffignano (VT) fra Medioevo e Rinascimento

During the restoration of the Baglioni Santacroce Castle in Graffignano (Viterbo), three discard pits referable to the late Middle Ages - Renaissance were discovered and excavated. The faunal remains presented in this paper were collected in two of these pits, while the third one did not yield any bone. Based on the ceramic content of the pits, the earliest one may be dated to the first half of the 15th century while the second may be framed between the second half of the 15th century and beginning of the 16th. Archaeozoological, taphonomic, and genetic data provided by the analysis of the faunal assemblage, which includes mainly food debris, have been compared to coeval literary and iconographic sources providing information about the herding practices, food habits, and waste management of the people living in the castle between the end of the Middle Ages and beginning of the Renaissance. Furthermore, the information provided by the faunal remains, in addition to the archaeological data, made it possible to examine how food was also employed to emphasize the social status of the Baglioni family.

Durante le attività per il restauro del Castello Baglioni Santacroce di Graffignano (Viterbo) sono stati messi in luce e scavati tre “butti” di età tardomedievale e rinascimentale. I resti faunistici presentati in questo contributo provengono da due di questi butti in fossa, mentre il terzo, ricavato dentro un vano in muratura, non ha restituito ossa. Sulla base dei materiali ceramici rinvenuti nei butti, quello più antico è riferibile alla prima metà del XV secolo, mentre il secondo è inquadrabile tra la seconda metà del XV secolo e gli inizi del XVI. I dati archeozoologici, tafonomici e genetici emersi dalle analisi su questi materiali, che includono principalmente resti di pasto, sono stati confrontati ed interpretati alla luce delle fonti letterarie ed iconografiche coeve, fornendo informazioni sulle modalità di allevamento, sulle abitudini alimentari e sulla gestione dei rifiuti delle persone che abitavano nel castello tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento. Inoltre, le informazioni ottenute dalle faune, integrate dalle indicazioni archeologiche, hanno consentito di prendere in esame come il cibo fosse stato utilizzato anche per enfatizzare lo status sociale della famiglia Baglioni.