Matriarcato, ginecocrazia ed egemonia tra generi: Il posto delle donne nella Storia delle religioni di Raffaele Pettazzoni

This article examines the methodological innovations introduced by Raffaele Pettazzoni in religious studies, highlighting both the original traits of his proposal and the overlooked issues. Pettazzoni advocated for the analysis of religion in its «concrete historical forms» through comparative methods to emancipate research from ideologies of his time. However, although Pettazzoni’s method was revolutionary in a field dominated by confessional and apologetic influences, it is not immune to criticism today, especially in light of the tools provided by gender studies that enable a critical rethinking of religious studies. The article aims to provide theoretical frameworks that, a century later, allow for a reconsideration of some of Pettazzoni’s ideas on the role of women, in a historical context already sensitive to the early women’s emancipation movements and now open to reexamination through a gender perspective.

Questo articolo esamina le novità metodologiche introdotte da Raffaele Pettazzoni nell’ambito degli studi religiosi, evidenziando tanto i tratti originali della sua proposta quanto le questioni ignorate. Pettazzoni promuoveva l’analisi della religione nelle sue «forme storiche concrete» attraverso la comparazione per affrancare la ricerca dalle ideologie del suo tempo. Tuttavia il metodo pettazzoniano, pur essendo stato rivoluzionario in un campo dominato da influenze confessionali e apologetiche, non è immune da critiche nella contemporaneità, soprattutto alla luce degli strumenti offerti dagli studi di genere che permettono di ripensare in modo critico lo studio delle religioni. L’articolo si propone di offrire strumenti teorici per riesaminare, a distanza di un secolo, alcune delle idee di Pettazzoni sul ruolo delle donne, tenendo conto della sensibilità storica dell’epoca verso i primi movimenti di emancipazione femminile e delle prospettive di genere attuali.