This essay is inspired by a question posed by Ada d’Adamo regarding the influence of technology on dance, which arose during a doctoral seminar in which the author of this essay participated with a presentation on motion capture technologies in the realm of performance. Drawing on the philosophical and anthropological currents of Arnold Gehlen’s thought and beginning with certain theoretical insights relevant to Posthuman Studies and Posthuman Disability Studies, the essay explores the intersections between technology and “permeable” corporeality through an analysis of the work of Marco Donnarumma, a performer and media artist. Donnarumma investigates “forms of alternative corporeality” by integrating prosthetics, artificial intelligence, and biosensors. These technological devices, by interacting with the body, generate novel “somatic” responses and representations of “human-machine hybrids” from a non-transhumanist perspective. Indeed, Donnarumma’s performances offer a vision of bodily vulnerability as a critical resource, raising questions about our notions of identity and corporeal subjectivity in a technologically mediated world.

Il saggio prende spunto da una domanda di Ada d’Adamo sull’influenza delle tecnologie sulla danza posta all’interno di un seminario dottorale al quale l’autrice di questo saggio partecipava con un intervento sulle tecnologie della motion capture nell’ambito dello spettacolo. Seguendo la corrente filosofica e antropologica del pensiero di Arnold Gehlen e partendo da alcuni spunti teorici riferibili ai Posthuman Studies e ai Posthuman Disability Studies, il saggio esplora le intersezioni tra tecnologia e corporeità “permeabili” attraverso l’analisi del lavoro di Marco Donnarumma, performer e media artist, che indaga le “forme di corporeità alternativa” integrando protesi, intelligenza artificiale e biosensori. Questi dispositivi tecnologici, interagendo con il corpo, generano risposte “somatiche” inedite e rappresentazioni di “ibridi umano- macchina” in una prospettiva non transumanista. Le performance di Donnarumma infatti offrono una visione della vulnerabilità corporea come risorsa critica, ponendo interrogativi sulle nostre nozioni di identità e soggettività corporea in un mondo tecnologicamente mediatizzato.

Abitare forme di corporeità alternativa. Danza e tecnologia nelle performance di Marco Donnarumma / Berlangieri, MARIA GRAZIA. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - BT n. 141:BT 141, gennaio-giugno 2024(2024), pp. 179-190.

Abitare forme di corporeità alternativa. Danza e tecnologia nelle performance di Marco Donnarumma

maria grazia berlangieri
2024

Abstract

This essay is inspired by a question posed by Ada d’Adamo regarding the influence of technology on dance, which arose during a doctoral seminar in which the author of this essay participated with a presentation on motion capture technologies in the realm of performance. Drawing on the philosophical and anthropological currents of Arnold Gehlen’s thought and beginning with certain theoretical insights relevant to Posthuman Studies and Posthuman Disability Studies, the essay explores the intersections between technology and “permeable” corporeality through an analysis of the work of Marco Donnarumma, a performer and media artist. Donnarumma investigates “forms of alternative corporeality” by integrating prosthetics, artificial intelligence, and biosensors. These technological devices, by interacting with the body, generate novel “somatic” responses and representations of “human-machine hybrids” from a non-transhumanist perspective. Indeed, Donnarumma’s performances offer a vision of bodily vulnerability as a critical resource, raising questions about our notions of identity and corporeal subjectivity in a technologically mediated world.
2024
Il saggio prende spunto da una domanda di Ada d’Adamo sull’influenza delle tecnologie sulla danza posta all’interno di un seminario dottorale al quale l’autrice di questo saggio partecipava con un intervento sulle tecnologie della motion capture nell’ambito dello spettacolo. Seguendo la corrente filosofica e antropologica del pensiero di Arnold Gehlen e partendo da alcuni spunti teorici riferibili ai Posthuman Studies e ai Posthuman Disability Studies, il saggio esplora le intersezioni tra tecnologia e corporeità “permeabili” attraverso l’analisi del lavoro di Marco Donnarumma, performer e media artist, che indaga le “forme di corporeità alternativa” integrando protesi, intelligenza artificiale e biosensori. Questi dispositivi tecnologici, interagendo con il corpo, generano risposte “somatiche” inedite e rappresentazioni di “ibridi umano- macchina” in una prospettiva non transumanista. Le performance di Donnarumma infatti offrono una visione della vulnerabilità corporea come risorsa critica, ponendo interrogativi sulle nostre nozioni di identità e soggettività corporea in un mondo tecnologicamente mediatizzato.
Marco Donnarumma; Ada D'Adamo; danza e tecnologia; Posthuman Disability Studies; Posthuman
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Abitare forme di corporeità alternativa. Danza e tecnologia nelle performance di Marco Donnarumma / Berlangieri, MARIA GRAZIA. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - BT n. 141:BT 141, gennaio-giugno 2024(2024), pp. 179-190.
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