Guardare al futuro, nonostante tutto

Ritrovare e promuovere un’alleanza intergenerazionale. Troppo spesso, anche nella vita quotidiana, pare di cogliere ostilità tra generazioni: giovani che, immersi in un mondo del consumo che dichiara l’obsolescenza di tutto, tendono a non vedere nei meno giovani una sorgente di esperienza e di saggezza; persone più mature che raramente vedono nei giovani una risorsa su cui investire per il futuro, promuovendone le qualità. La promozione di una rinnovata alleanza generazionale, peraltro, è fondamentale anche per la prevenzione e trasformazione dei conflitti nelle odierne società complesse. “Guardare al futuro”, “nonostante tutto”, perché molti profili del contesto contemporaneo destano preoccupazione: una su tutti, la situazione internazionale, che sembra avere innescato dinamiche di escalation tanto evidenti quanto pericolose, tanto palesi quanto sorprendentemente ‘cavalcate’ e non contrastate a moltissimi livelli. Guardare al futuro, allora, per studiare dinamiche, possibilità e limiti presenti nel mondo contemporaneo, e ragionare su come volgerle al bene della nostra società e del nostro tempo. Nonostante tutto. Guardare al futuro, allora, non può non contemplare la globalizzazione (e i fenomeni che sembrano anche metterne in crisi alcune declinazioni, proiettando verso un concetto policentrico e non univoco di mondo globale): essa, in ogni caso, pone l’alleanza intergenerazionale e le attuali culture giuridiche davanti a nuovi e sconfinati orizzonti. Il diritto non deve essere un prodotto per pochi, ma uno strumento per molti, e il peso di questo cambiamento è sulle spalle del (giovane) giurista. Necessaria, a tal fine, la revisione dell’identità del giurista, che è oggi chiamato a svolgere un ruolo attivo, poiché il diritto dell’epoca mondiale, il diritto che guarda al futuro, è intriso di fattualità, si nutre della realtà sociale. Queste sono alcune delle sfide che il diritto ed il giurista che guarda al futuro si trovano oggi ad affrontare; sono sfide che vanno raccolte, con azioni nel presente, se non si vuole essere estromessi dal gioco globale, o trovarsi coinvolti in esso senza adeguati strumenti critici, prospettici e operativi.