L’articolo si occupa dei cinephemera in prospettiva biblioteconomica attraverso l’analisi di aspetti teorico-formali e di pratiche gestionali in relazione alle evidenze catalografiche. Nell’ambito delle categorizzazioni documentarie biblioteconomiche i cinephemera presentano elementi di complessità formali e sostanziali; possono essere considerati come “non book material”, letteratura grigia, materiale minore, materiale effimero: tipologie documentali rispetto alle quali sempre più spesso viene riconosciuto il ruolo di supporto nell’ambito degli studi culturali. Le complessità teoriche e terminologiche dei cinephemera impattano sulla loro organizzazione e sul trattamento catalografico, investendo anche la sfera della titolarità tra archivi e biblioteche; come gli archivi, anche le biblioteche gestiscono risorse non testuali e fonti materiali rilevanti ai fini della ricostruzione di pratiche spettatoriali e di consumo filmico. In questo quadro, l’analisi focalizza l’attenzione sulle evidenze catalografiche dei cinephemera in un’ottica user oriented, interrogandosi sulle possibili ricadute che le criticità teoriche e pratiche hanno sulla funzionalità e sull’efficacia dei cataloghi. A tal fine si riportano i risultati di un’indagine condotta sui cinephemera presenti nell’Opac SBN - cartoline, press-book, locandine, calendari e figurine prodotti in Italia tra gli anni Trenta e Sessanta del secolo scorso - accompagnata da un approfondimento specifico su press-book e locandine dell’ENIC - Ente nazionale industrie cinematografiche che, dal 1935 al 1956, ha svolto la sua attività nei settori della distribuzione e dell’esercizio.
I “cinephemera” in prospettiva biblioteconomica. Teoria, pratica, evidenze catalografiche / Antonelli, Lucia. - In: CINERGIE. - ISSN 2280-9481. - 13:26(2024), pp. 7-29. [10.6092/issn.2280-9481/19657]
I “cinephemera” in prospettiva biblioteconomica. Teoria, pratica, evidenze catalografiche
Lucia Antonelli
2024
Abstract
L’articolo si occupa dei cinephemera in prospettiva biblioteconomica attraverso l’analisi di aspetti teorico-formali e di pratiche gestionali in relazione alle evidenze catalografiche. Nell’ambito delle categorizzazioni documentarie biblioteconomiche i cinephemera presentano elementi di complessità formali e sostanziali; possono essere considerati come “non book material”, letteratura grigia, materiale minore, materiale effimero: tipologie documentali rispetto alle quali sempre più spesso viene riconosciuto il ruolo di supporto nell’ambito degli studi culturali. Le complessità teoriche e terminologiche dei cinephemera impattano sulla loro organizzazione e sul trattamento catalografico, investendo anche la sfera della titolarità tra archivi e biblioteche; come gli archivi, anche le biblioteche gestiscono risorse non testuali e fonti materiali rilevanti ai fini della ricostruzione di pratiche spettatoriali e di consumo filmico. In questo quadro, l’analisi focalizza l’attenzione sulle evidenze catalografiche dei cinephemera in un’ottica user oriented, interrogandosi sulle possibili ricadute che le criticità teoriche e pratiche hanno sulla funzionalità e sull’efficacia dei cataloghi. A tal fine si riportano i risultati di un’indagine condotta sui cinephemera presenti nell’Opac SBN - cartoline, press-book, locandine, calendari e figurine prodotti in Italia tra gli anni Trenta e Sessanta del secolo scorso - accompagnata da un approfondimento specifico su press-book e locandine dell’ENIC - Ente nazionale industrie cinematografiche che, dal 1935 al 1956, ha svolto la sua attività nei settori della distribuzione e dell’esercizio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.