Nell’inverno del 1894, all’indomani della conclusione della fervida stagione di ricerche che aveva portato alla formazione del primo “nucleo falisco” del Museo di Villa Giulia, fu scoperta a Civita Castellana, forse casualmente, un’interessante tomba di età tardo-arcaica. La relazione di scavo contenente l’elenco dei materiali rinvenuti, stilata dal “soprastante” Giuseppe Magliulo, in servizio presso il Museo di Villa Giulia, informa che il complesso, descritto come “a camera con loculi”, venne indagato nei terreni di proprietà del Sig. Nicola Quattrini, in località Penna. I materiali furono venduti allo Stato direttamente dallo stesso Magliulo, per un totale di circa 611 £, il 2 dicembre dello stesso anno e il complesso indicato come “tomba del tripode” per il rinvenimento di un tripode in ferro con protomi in bronzo ben conservato. Il corredo fu custodito per molti anni nei magazzini del Museo di Villa Giulia per poi essere trasportato in quelli del Forte Sangallo di Civita Castellana il 5 maggio del 1959, dove è tuttora conservato. Se si eccettua la prima illustrazione del tripode e i cenni al corredo da parte del Savignoni, con i successivi interventi sul manufatto ad opera di altri studiosi, la pubblicazione delle ceramiche attiche nel terzo fascicolo del CVA dedicato a Villa Giulia e altri brevi interventi, il corredo è ancora inedito nel suo insieme.
La tomba “del tripode” di Falerii Veteres. Note su un contesto funerario di età arcaica / Bonadies, Manuela; Zinni, Martina. - In: SCIENZE DELL'ANTICHITÀ. - ISSN 1123-5713. - 26.1(2020), pp. 119-146.
La tomba “del tripode” di Falerii Veteres. Note su un contesto funerario di età arcaica
Manuela Bonadies
;Martina Zinni
2020
Abstract
Nell’inverno del 1894, all’indomani della conclusione della fervida stagione di ricerche che aveva portato alla formazione del primo “nucleo falisco” del Museo di Villa Giulia, fu scoperta a Civita Castellana, forse casualmente, un’interessante tomba di età tardo-arcaica. La relazione di scavo contenente l’elenco dei materiali rinvenuti, stilata dal “soprastante” Giuseppe Magliulo, in servizio presso il Museo di Villa Giulia, informa che il complesso, descritto come “a camera con loculi”, venne indagato nei terreni di proprietà del Sig. Nicola Quattrini, in località Penna. I materiali furono venduti allo Stato direttamente dallo stesso Magliulo, per un totale di circa 611 £, il 2 dicembre dello stesso anno e il complesso indicato come “tomba del tripode” per il rinvenimento di un tripode in ferro con protomi in bronzo ben conservato. Il corredo fu custodito per molti anni nei magazzini del Museo di Villa Giulia per poi essere trasportato in quelli del Forte Sangallo di Civita Castellana il 5 maggio del 1959, dove è tuttora conservato. Se si eccettua la prima illustrazione del tripode e i cenni al corredo da parte del Savignoni, con i successivi interventi sul manufatto ad opera di altri studiosi, la pubblicazione delle ceramiche attiche nel terzo fascicolo del CVA dedicato a Villa Giulia e altri brevi interventi, il corredo è ancora inedito nel suo insieme.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.